Condividere l’abitazione e lavorare da remoto

La ricerca di un posto in cui abitare, che sia per qualche settimana o per diversi mesi, è spesso una delle parti più ostiche della vita del nomade digitale. Questo è particolarmente vero se hai abbracciato questo stile di vita da poco o se, in generale, sei una persona a cui piace interagire con gli altri e hai paura di soffrire di solitudine, a vivere e lavorare dal tuo Airbnb.

I co-living sono delle soluzioni abitative pensate proprio per i nomadi digitali, i lavoratori da remoto e chi ha voglia di condividere spazi, esperienze e momenti con altre persone. Andiamo a scoprirli meglio così che tu possa capire se possono fare al caso tuo.

Cos’è un co-living

Ormai possiamo trovare dei co-living in tantissime parti del mondo, dall’Italia alle Filippine. Si tratta di alloggi, in condivisione con altre persone, che di solito hanno prezzi abbordabili. Esistono diverse tipologie di co-living, per esempio, puoi trovare quelli a bordo spiaggia o altri situati nei grattacieli.

In generale, i co-living offrono dei servizi aggiuntivi come spazi adibiti al lavoro online, l’organizzazione di attività a cui potrai partecipare con i tuoi coinquilini oltre al servizio di pulizia, alla copertura delle varie utenze e alla comodità del ritrovarti in aree comuni già perfettamente arredate.

I pro dei co-living

Se è vero che i co-living non sono adatti a tutti, è anche vero che spesso si rivelano la soluzione migliore per la maggior parte dei nomadi digitali. Andiamo a vederne gli aspetti positivi:

  • Flessibilità. Se ancora non sai per quanto tempo rimarrai in un certo posto o, per qualsiasi motivo, non vuoi affittare una casa nel modo tradizionale e a lungo termine, ecco che un alloggio in co-living può fare al caso tuo. In più, nel co-living, ogni residente ha un proprio contratto di affitto quindi, quando deciderai di andartene, lo potrai fare in maniera autonoma e senza creare danni agli altri inquilini.
  • Favorisce lo stile di vita minimalista. Molti nomadi digitali si ritrovano, a volte non per scelta, ad abbracciare lo stile di vita minimalista, ovvero quello in cui si portano dietro solo l’essenziale. Il motivo è presto detto: viaggiare con tantissimi chili di oggetti appresso, o con dieci valigie enormi, non è proprio il massimo della comodità. In più, molti nomadi digitali scelgono di passare del tempo in Paesi, come quelli del sud-est asiatico, in cui il costo della vita è più basso rispetto a quello italiano, pertanto, possono comprare sul posto ciò che gli manca. Vivere in un co-living – o in dieci co-living diversi – favorisce questo stile di vita.
  • Non devi preoccuparti dei pagamenti degli altri inquilini. Se ti è capitato di affittare un appartamento con degli amici, o con degli sconosciuti, magari poi hai dovuto affrontare delle grane perché Tizio pagava sempre in ritardo e Caio non pagava proprio. In un co-living, come abbiamo già accennato, ogni persona ha un proprio contratto, pertanto, se Tizio è sempre in ritardo con il pagamento o Caio si “dimentica” di pagare, non è un problema tuo e non tocca la tua situazione.
  • Far parte di una comunità. Questo è spesso uno dei motivi principali per cui i nomadi digitali scelgono di vivere in un co-living. Molti nomadi digitali, infatti, viaggiando spesso, fanno fatica a fare amicizia. Abitando in un co-living, condividerai pasti, zone comune e aree di lavoro con gli altri inquilini. È anche possibile dormire in camere condivise, un po’ sui modelli dei dormitori in ostello, e massimizzare ancora di più le possibilità di relazionarti con gli altri (se tieni alla privacy, però, la maggior parte dei co-living offre anche stanze private con le aree in comune in condivisione).

I contro dei co-living

Naturalmente, quando parliamo di vantaggi c’è anche il rovescio della medaglia, ovvero gli svantaggi. Andiamo a vedere quali sono i principali relativi contro della vita in un co-living:

  • Condivisione degli spazi con altre persone. Se è vero che molte persone amano i co-living proprio perché facilitano la nascita di amicizie e, perché no?, quella di amori o collaborazioni professionali, è anche vero che, se sei un introverso o, in generale, se tieni molto ai tuoi spazi e alla tua privacy, questa soluzione può non fare al caso tuo.
  • Stili di vita diversi. Convivendo con altre persone, dovrai adattarti a degli stili di vita differenti dal tuo. Se sei abituato a finire la giornata rilassandoti con un libro magari qualcun altro metterà la musica a palla oppure rientrerà di notte, facendo baccano, dopo una serata fuori. I co-living di solito cercano di abbinarti a persone simili a te ma il rischio di convivere con qualcuno con uno stile di vita molto diverso dal tuo è sempre dietro l’angolo.
  • Non dovresti disturbare gli altri. Se è vero che non vuoi essere svegliato da chi rientra in piena notte dopo una serata fuori, che non vuoi sentire la musica a volume altissimo quando devi lavorare e via dicendo, vale anche il contrario. Questo significa che devi sempre tenere a mente la presenza dei tuoi inquilini ed evitare di disturbarli. Ciò può limitare la tua libertà se, per esempio, dopo ore passate in videoconferenza con diversi clienti, hai voglia solo di sparare della musica rock a palla quando ci sono altri due coinquilini che sono ancora al lavoro e, quindi, non puoi farlo.

Dove trovare dei co-living

Online ci sono tante risorse pensate per chi cerca un co-living in cui vivere. Eccone alcune:

Conclusione

I co-living sono una soluzione ottimale per tutti quei nomadi digitali che tengono d’occhio il portafoglio e che amano interagire con gli altri. Se non ne hai mai provato uno, il consiglio è quello di cominciare a piccoli passi. Opta per un breve soggiorno in un co-living in Italia o in una zona vicina a quella dove vivi all’estero per capire se questo stile di vita fa al caso tuo. Se così fosse, benvenuto nella vibrante comunità di nomadi digitali che chiamano i co-living casa!