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Vivere, lavorare, fare impresa e andare in pensione in Spagna, la terra della Movida

trasferirsi in spagna

Vivere e lavorare in Spagna, la terra della Movida

La Spagna ha, da sempre, una fortissima attrattiva per gli stranieri e per gli italiani in genere per via della sua storia, della cultura e della reputazione di paese dove è davvero possibile godersi la vita e fare festa come non mai. Ovviamente la Spagna non è solo questo, anzi, e – anche se negli ultimi anni ha subìto una fortissima recessione economica dovuta alla crisi finanziaria e alla bolla immobiliare – rimane sempre una meta prediletta dai mediterranei e dai popoli di tutto il mondo. La Spagna, immediatamente dopo la caduta di Franco, ha avuto una crescita economica fortissima che la portò a essere considerata una nazione in fervente ascesa e paladina di un boom economico che sembrava non dovesse finire mai. I dati attuali riportano invece un tasso di disoccupazione quasi alle stesse, circa il 50% della popolazione giovanile, ma il fascino di questo paese non sembra poter passare mai di moda e, per via della possibilità di vivere in zone meravigliose e caratterizzate da un clima mite tutto l’anno e da un costo della vita drasticamente minore rispetto a quello dell’Italia, la Spagna conserva tuttora un fascino particolare per gli expat. Molti sono infatti gli italiani che decidono, ogni anno, di vivere e lavorare in Spagna.

Lo stile di vita spagnolo è infatti gradevole, lento e davvero godereccio, e le possibilità di di vivere la natura è ancora possibile. Pensate ai tanti luoghi di mare o alle bellissime zone montuose dove fare passeggiate ed escursioni invernali. Inoltre, già da diversi anni meta non solo di expat ma anche di pensionati, la Spagna conta una comunità internazionale ragguardevole, frizzante ed effervescente soprattutto nelle città più cosmopolite Madrid e Barcellona. Proprio parlando di grandi città, non si può fare a meno di ricordare alcune delle mete predilette dagli espatriati di tutto il mondo, Barcellona, Madrid, Valencia, Granada e Siviglia e le città dei Paesi Baschi, proprio perché città simbolo della movida e di quello che è il vero spirito spagnolo fatto di cultura gastronomica, artistica e sociale.

La lingua dominante del Paese è il castigliano (ossia quello che tanti chiamano lo spagnolo) ma l’uso di altre lingue ufficiali come il catalano, il basco e il galiziano sono da considerare una pratica all’ordine del giorno e soprattutto una maniera molto apprezzata per integrarsi con le comunità locali. I servizi poi, assistenza sanitaria, scuola e trasporti, sono (molto spesso) di ottimo livello e altamente soddisfacenti. Pensate che i servizi di trasporto spagnoli sono tra i primi di tutto il mondo ed hanno, tra le altre cose, prezzi decisamente accessibili.

In conclusione, è davvero difficile trovare expat che abbiano vissuto in Spagna e che abbiano sentito la mancanza di casa perché l’accoglienza calda degli spagnoli e il loro stile di vita placido vi farà certamente innamorare e farete moltissima fatica a voler tornare indietro.

Burocrazia e permessi di residenza in Spagna

Trasferirsi a vivere in Spagna è molto semplice, infatti, la Spagna garantisce, come molti altri paesi dell’Unione Europea, la libera circolazione di cittadini europei e quindi è possibile entrare nel Paese, risiedervi e lavorare senza bisogno di particolari visti o permessi di soggiorno. È però necessario registrarsi presso la Oficina de Extranjeros (l’Ufficio per gli stranieri) se si ha intenzione di rimanere in Spagna per più di tre mesi e, per farlo, è sufficiente presentarsi presso uno degli uffici appositi oppure recarvi in un ufficio della polizia locale che inserirà il vostro nome nel Registro Central de Extranjeros (Registro generale degli stranieri).

Il passo successivo sarà poi quello di ottenere la residenza spagnola, ossia l’Empadronamiento, recandovi presso l’“Ayuntamiento” (il Comune di riferimento in cui avrete deciso di vivere) e iscrivendovi al “Padrón Municipal”. A seconda della città in cui avrete deciso di trasferirvi a vivere e lavorare, la procedura o l’ufficio di riferimento potrebbe essere differente, per cui, la cosa migliore da fare è quella di fare una ricerca online e cercare i riferimenti della vostra città o comune spagnolo.

Una volta ottenuta la residenza in Spagna potrete poi richiedere tutta una serie di documenti utili come la tessera o il numero di previdenza sociale e il NIE (Número de identificación de Extranjeros). Entrambi questi documenti sono molto importanti perché senza di questi sarà difficile poter lavorare o ottenere un lavoro in regola. Il NIE si ottiene recandosi presso la più vicina “Comisaría de Policía” e compilando debitamente la domanda di richiesta apposita (“Solicitud de Número de Identidad de Extranjero”) presentendola insieme al vostro passaporto o carta d’identità. I costi relativi sono di circa 9,36 euro. Vi segnaliamo inoltre che richiedere il NIE potrà sembrarvi una procedura semplice ma, purtroppo, non lo è affatto. Per cui, per chi volesse risiedere e lavorare in città medio-grandi, visto l’alto numero di richieste, considerate che le tempistiche potranno essere snervanti e che le leggi in merito di NIE possono cambiare spesso per via della crisi economica e per i movimenti di governo, perciò vi consigliamo altamente di controllare costantemente tutte le informazioni a riguardo consultando il sito del Ministero degli Affari Esteri. Infine, per richiedere il numero di previdenza sociale,dovrete fare richiesta di affiliazione alla “Seguridad Social” recandovi presso la “Tesorería de la Seguridad Social” e depositare la domanda di affiliazione presentando il NIE, un documento d’identità e le pratiche relative all’“Empadronamiento”. Se poi vi state recando in Spagna a seguito di un contratto di lavoro, sappiate che allora starà al vostro datore di lavoro presentare per voi i documenti necessari per ottenere il numero di previdenza sociale spagnolo.

Trovare lavoro e fare impresa in Spagna

L’economia della Spagna, a seguito della crisi finanziaria che ha investito tutta Europa e dello scoppio della bolla immobiliare, ha subìto una fortissima recessione e, attualmente, è caratterizzata da una altissima percentuale di disoccupazione, soprattutto per quello che riguarda la fascia giovanile che vede una disoccupazione del 50%, ossia un dato certamente non promettente. Ad ogni modo, nonostante la crisi finanziaria, la Spagna è comunque meta prediletta di moltissimi expat e un Paese che ancora può offrire opportunità lavorative, specialmente in certe zone come la Catalogna, i Paesi Baschi, la Comunità di Madrid, le isole Canarie e le isole Baleari.

Proseguendo, per trovare lavoro in Spagna le strategie possono essere diverse e, in particolare, vi consigliamo di:

Ultimo consiglio: raramente vi sarà concesso un colloquio in lingua inglese o italiana quindi, se volete cercare lavoro in Spagna, la prima cosa da fare è imparare molto la lingua spagnola.

Fare impresa in Spagna

Non esistono limitazioni per chi vuole aprire una società propria in Spagna e avviare quindi un business in terra spagnola, per cui, la prima cosa da fare sarà quella di scegliere chetipo di societàsi vuole avviare (per azioni, a responsabilità limitata, libero professionista, cooperative, etc.) e, fatto questo, vi basterà poi costituire la società davanti a un notaio e ottenere il NIF(il numero di identificazione fiscale della società). Il passo successivo sarà quello di iscrivere la società al Registro Mercantil e ad altri registri particolari che vi faranno perdere molto del vostro tempo e che, molto probabilmente, vi richiederanno di recarvi spesso in Spagna, a meno che già non ci abitiate.

Guardando poi ai mercati attivi, il portale infoMercatiesteri.com consiglia di investire in: energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili); attività professionali, scientifiche e tecniche; mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari); autoveicoli, rimorchi e semirimorchi e servizi di informazione e comunicazione.

Concludendo, il consiglio migliore è quello di effettuare tutto questo ed ottenere assistenza e le informazioni adeguate contattando il portale web appositamente creato per chi vuole investire in Spagna oppure, la Camera di Commercio italiana in Spagna e la Camera di Commercio e Industria italiana per la Spagna. Infine, altri utili strumenti per ottenere informazioni sono: lo sportello unico della Spagna e il sito web Invest in Spain.

Trovare un alloggio e comprare casa in Spagna

Trovare un alloggio o un immobile da comprare in Spagna non è un’operazione particolarmente difficile e, normalmente, le vie da seguire sono due: cercare annunci di privati oppure rivolgersi ad un’agenzia immobiliare. Ovviamente, come in Italia, rivolgersi ad un’agenzia immobiliare comporterà poi un costo aggiuntivo per via dell’intermediazione e della consulenza. I portali online specializzati o i siti web delle agenzie immobiliari sono moltissimi, per cui, per brevità vi diciamo che sarà sufficiente fare una ricerca online digitando, ad esempio, “portal inmobiliario España” oppure “agencia inmobiliaria” seguito dal nome della città in cui avete intenzione di cercare casa e e troverete sicuramente tutto quello di cui avete bisogno. Ad ogni modo, segnaliamo anche alcuni motori di ricerca di annunci immobiliari di privati e non solo come: idealista.com, segundamano.es, enalquiler.es (affitti soprattutto), ventadepisos.com, Easypiso.com (affitti e stanze in condivisione) e habitamos.com.

Nel momento in cui dovrete comprare, ricordate che avrete bisogno del NIE e che il prezzo al metro quadrato, in Spagna, è di circa 1.600 euro al metro quadrato ma può arrivare ad essere persino meno, per via della grossa svalutazione degli immobili in Spagna degli ultimi anni, o anche più alto a seconda di dove vorrete comprare. Inoltre, considerate che, in linea di massima, le spese da sostenere per comprare casa in Spagna oscillano tra il 10 e il 14 per cento del prezzo d’acquisto, sempre che non decidiate di affidarvi a qualche agenzia immobiliare e, allora, è possibile che vi troviate a pagare di più.

Invece, per quello che concerne gli affitti, i prezzi variano dai 300-400 euro sino ai 800-900 euro, a seconda della città, della posizione e della metratura quadrata della casa o dell’appartamento che vorrete affittare.

Andare in pensione in Spagna

Andare in pensione in Spagna, ossia spostare la propria pensione italiana in Spagna, è un procedimento non troppo complicato e vi basterà seguire queste semplici azioni:

  1. essere residenti all’estero, in questo caso la Spagna, e quindi presentare la specifica domanda di accredito della pensione indicando tutti i dati relativi alla riscossione all’estero. La domanda si compila e si trasmette esclusivamente in modalità telematizzata e, per accedere a questo servizio, è necessario essere in possesso del PIN per utilizzare i “Servizi in linea INPS”. Tra le varie richieste, sarà poi obbligatorio indicare il proprio IBAN e codice BIC (il codice per i bonifici esteri) del conto corrente spagnolo;
  2. evitare la famosa doppia imposizione, ossia che la vostra pensione (ma anche un secondo reddito) venga tassato sia in Italia sia in Spagna e, per fare questo, si deve ricorrere ad alcuni accordi bilaterali che l’Italia ha stipulato con la Spagna. Dovrete quindi richiedere all’INPS la detassazione della pensione italiana in modo che tale reddito sia assoggettato al regime fiscale spagnolo e, per farlo, sarà necessario attestare la residenza fiscale estera, presso la sede INPS che gestisce la pensione, presentando l’apposita documentazione vidimata dall’autorità competente spagnola. La documentazione da utilizzare è il modello EP/I;
  3. compilate poi l’eventuale modulo per la “Dichiarazione annuale per il diritto alle detrazioni d’imposta per i pensionati residenti negli Stati dell’Unione Europea e in Norvegia” che è necessario per tutti i pensionati che hanno un famigliare o un coniuge a carico e che vogliono quindi richiedere una detrazione d’imposta;
  4. pagate le tasse e dichiarate i vostri redditi in Spagna, a meno che non siate pensionati della funzione pubblica, categoria che – nella maggior parte dei casi – deve comunque pagare le tasse in Italia.

Per maggiori informazioni su come andare in pensione in Spagna, recatevi presso l’ufficio INPS della vostra città, consultate il portale online dell’INPS alla sezione “Normative fiscali per i residenti all’estero”) o, infine, recatevi presso il Consolato italiano a Barcellona, l’Ambasciata italiana a Madrid o alcuni patronati tra cui INCA, INAS e ITAL.

Aprire un conto in una banca spagnola

Aprire un conto in una banca spagnola è semplice e veloce, esattamente come lo sarebbe in Italia, e vi sarà molto utile nel momento in cui il vostro datore di lavoro vi dovrà accreditare lo stipendio oppure dovrete pagare bollette o prelevare denaro contante senza che vengano applicate commissioni altissime dal vostro istituto di credito italiano. Ad ogni modo, per aprire il vostro conto bancario, vi basterà presentarvi in banca con il NIE e il passaporto o la carta d’identità. I vari istituti di credito spagnoli offrono conti bancari personali o per le aziende con diverse opzioni (tradizionali o online) e non presentano costi di apertura esattamente come in Italia. I maggiori e i migliori istituti di credito spagnoli a cui rivolgervi sono:

  1. Bankinter
  2. Banco Sabadell
  3. Cajamar
  4. La Caixa
  5. Unicaja
  6. Ibercaja
  7. Banco Popular
  8. Bankia
  9. Banesto
  10. Catalunya Caixa

Assistenza sanitaria in Spagna

Per quello che riguarda l’assistenza sanitaria nazionale, essendo la Spagna un paese dell’Unione Europea, previa presentazione della Tessera Sanitaria Europea (TSE), avrete diritto ad una assistenza medica di pronto soccorso o relativa a prestazioni sanitarie minime. Inoltre, per prestazioni mediche particolari o cure specifiche, ad esempio l’emodialisi, avrete bisogno di portare con voi anche il modulo E-112 e un’autorizzazione dell’istituzione competente italiano. Ovviamente la TSE coprirà eventuali interventi di assistenza medica ma, se avete intenzione di stabilirvi in Spagna per lungo tempo, allora è necessario che richiediate anche la “Tarjeta Sanitaria” spagnola e che vi affiliate alla “Seguridad Social”. Per maggiori informazioni consultate il portale del Ministero della Salute spagnolo. Infine, per quanto riguarda il funzionamento del sistema sanitario spagnolo c’è da dire che non ci sono molte differenze rispetto a quello italiano a parte che pare essere più snello, infatti, il sistema sanitario spagnolo è basato su una duplice assistenza, pubblica o privata, e il medico di famiglia viene scelto direttamente dal cittadino.

Costo della vita in Spagna

Il costo della vita in Spagna, varia molto a seconda della zona e della città in cui si sceglie di vivere ma, in linea generale, i prezzi dei beni di prima necessità e di alcuni servizi sono più bassi rispetto a quelli italiani e il costo degli immobili, alle volte, persino molto più basso se comparato con il prezzo del mattone in Italia. Per fare qualche esempio pratico, considerate che: un pranzo o anche una cena in un ristorante locale e poco costoso si aggira intorno ai 10 euro e che il costo di una birra media non di importazione varia dai 2 sino ai 4 euro; la a spesa al supermercato o nei discount è spesso molto più economica di quella che potreste fare in Italia; i trasporti potrebbero costarvi meno di 30 euro al mese, mentre, il prezzo della benzina, se si possiede una macchina o uno scooter, sarà di circa 1.50 euro al litro (prezzi aggiornati a febbraio 2014). Insomma, prendendo una città come Milano e pensando di trasferirsi a Madrid, il costo della vita sarà di circa il 15% in meno.

Blog e siti web utili per trasferirsi a vivere in Spagna

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