Viaggio sui tetti “verdi” della Scandinavia

di Gianluca Ricci

 

Alle nostre latitudini può sembrare una colossale sciocchezza, eppure nel nord Europa il tetto verde sta prendendo sempre più piede e sono sempre più numerosi gli studi di architettura scandinavi che propongono soluzioni al passo con i tempi per recuperare un’antica tradizione caduta per qualche decennio un po’ in disuso: in Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca fin dalla preistoria gli uomini usavano riparare la propria abitazione con un tetto ricoperto da un verde manto erboso, una faccenda – pare – legata alla coibentazione.

Con il progressivo avvento delle moderne tecnologie la soluzione è stata lentamente accantonata a vantaggio di strategie di efficienza termica più moderne, che hanno finito per relegare le case col tetto verde nell’angolino del ricordo del bel tempo che fu.

E invece oggi, nonostante l’evoluzione dei materiali da costruzione, i tecnici hanno riscoperto la funzione degli antichi tetti, e non solo per mere questioni di risparmio energetico: oggi che ci si può permettere il lusso di circondarsi di cose belle, soprattutto a latitudini come quelle, in cui gli individui primeggiano in tutte le classifiche di felicità e benessere, ingegneri e architetti stanno tornando a progettare case ricoperte d’erba.

L’importante è scegliere essenze vegetali in grado di resistere alle forti escursioni termiche che si registrano da quelle parti e di poter provvedere in modo quasi autonomo al loro sostentamento, facendo dunque affidamento solo ed esclusivamente sulle precipitazioni.

Muschi, graminacee e piante aromatiche risultano oggi fra le piante più adatte allo scopo, ma solo quelle in possesso di radici in grado di conformarsi alle inevitabili pendenze che i tetti devono avere, soprattutto se si vive in luoghi ricchi di nevicate: insomma, non si tratta solo di stendere un po’ di humus sopra le travi e di seminare in attesa che la natura faccia il suo corso.

L’operazione è decisamente più delicata, anche perché qualsiasi tipo di anomalia richiederebbe interventi riparatori decisamente più problematici di quelli di un semplice lattoniere.

Sarà dunque ai giardinieri che ci si dovrà rivolgere per dare quel tocco di nonsoché alla casa dei propri sogni…