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Panama il canale tornato ai panamensi offre nuovi sbocchi.
Dopo quasi un secolo di amministrazione americana, il canale di Panama è passato alla sovranità panamense (31 dicembre 1999), aprendo squarci di opportunità sia per i locali che per chi decida di trasferirsi nella terra “dell’istmo”. Per essere piccolo il paese lo è: 75.517 km quadrati e 3,4 milioni di abitanti (nel 2010). E poi questa posizione geografica unica in questa striscia di terra (divisa dal canale) che unisce l’America del sud e l’America centrale ne forgiano i connotati. La Repubblica di Panama è formata da alcuni territori autonomi (las comarcas in spagnolo) e 9 province amministrative (las provincias): Bocas de Toro, Coclé, Colón, Chiriquí, Darién, Herrera, Los Santos, Panamá et Veraguas. La capitale, Ciudad de Panama, è, naturalmente, la città più grande del paese (con circa 1,6 milioni d’abitanti).
Nei territori autonomi vivono soprattutto le popolazioni indigene, tutelate per legge. Da notare che negli Stati Uniti e in Brasile quando si parla de las comarcas di Panama, si usa il termine “riserve”.….ognuno tiri le proprie conclusioni! E in ogni caso, la libertà d’azione dei nativi all’interno dei loro territori è piuttosto limitata e quando si tratta di grandi progetti d’investimenti (la cui ricaduta economica ben raramente beneficia i locali) le popolazioni indigene non vengono certo consultate. Le “comarche” sono: Kuna Yala, Ngöbe-Buglé e Emberá-Wounnan. Naturalmente, tutta l’economia del paese gira attorno al canale (completato dagli americani nel 1914): un passaggio obbligato per i bastimenti che navigano tra gli oceani Pacifico e Atlantico. Con l’indipendenza, comunque, la gestione è rimasta saldamente in mano agli americani (che dalla fenditura di questo strategico pezzo di terra hanno fatto ingenti investimenti) e le relazioni tra i due paesi sono, a volte, tese. La capitale è una città molto moderna e le spiagge limitrofe – Bocas de Toro e le isole – spettacolari. Ciudad de Panama è un grande centro finanziario (il più importante dell’America Centrale) e il paese è, notoriamente, annoverato tra i paradisi fiscali del pianeta, dove il termine offshore non ha nulla a che vedere con le uscite in barca a vela! Conosciuta come “Miami 2”, Ciudad de Panama offre una sofisticata zona degli affari, connessioni internet eccellenti e infrastrutture “all’americana”. La sicurezza poi, per essere un paese dell’America latina, è buona, così come le strutture ospedaliere e le scuole (per lo più private quelle di qualità).
Se l’intenzione è quella di partire in un primo tempo per turismo, non si possono tralasciare le spiagge. Bocas de Toro è un angolo di paradiso sulla costa caraibica che accoglie i vacanzieri in un tripudio di mangrovie, coralli rossi, tartarughe giganti, delfini … Al largo, le isole sono imperdibili: Colon, San Cristobal, Caranero, Bastimentos. Queste offrono una ricchezza biologica (grazie ai parchi) e di paesaggio unico e riposante e/o dinamico, per gli amanti degli sport marini. Sul litorale pacifico, nella baia di Panama, il “dolce far niente” è assicurato sulle spiagge di sabbia fine. Situate a 2 ore dalla capitale. Le spiagge si dispiegano da Punta Chame a Playa Blanca. Santa Clara, Farallón e Río Alto sono tra le più belle della regione. A detta di molti, Panama assomiglia al Costa Rica, è in movimento, l’accoglienza dei locali impeccabile e non presenta ancora le caratteristiche tipiche del turismo di massa: un vero Eldorado per gli anni a venire.
Mollare tutto per vivere e lavorare a Panama
Per gli italiani che vogliono trasferirsi a Panama, la buona notizia è che esiste un “trattamento particolare”, dovuto al “Tratado de Amistad, Comercio y Navegación entre la República de Panamá y la República italiana”. Grazie a questo accordo, i cittadini italiani possono risiedere in modo definitivo sul territorio e avviare un’attività senza troppe complicazioni. Sono due i principali requisiti richiesti: l’apertura di un conto bancario e l’imprendere un’attività. L’importante è, una volta arrivati in loco, attivare una pratica per portare avanti la richiesta presso un avvocato locale (o società di consulenza specializzata). Per ulteriori informazioni sull’argomento, consultare il sito (www.panamavisaitalia.com).
Per il resto, esistono 5 tipi di permessi diversi, tra cui quello riservato ai pensionati: sono molti, ad esempio, i cittadini americani che trascorrono qui la loro pensione dorata e anche gli italiani si stanno facendo sotto. Per qualsiasi tipo d’informazione sarà bene rivolgersi, oltre che all’ambasciata e al consolato panamensi a Roma (Viale Regina Margherita 239), all’ambasciata italiana a Panama (www.ambpanama.esteri.it) e al Servizio Nazionale d’Immigrazione (www.migracion.gob.pa). Il passaporto valido per almeno sei mesi al momento della partenza è comunque imprescindibile. La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma visti i numerosi residenti anglofoni, soprattutto americani, anche l’inglese è una delle lingue “quasi” ufficiali. La valuta panamense è il balboa (PAB). 1 balboa = 0,74 euro circa.
Molti prezzi, soprattutto a Ciudad Panama, sono comunque espressi in dollari americani. L’apertura di un conto bancario è, ovviamente, piuttosto facile. Basta avere un passaporto a posto o la carta d’identità panamense (per i residenti permanenti). Alcune banche richiedono le referenze di altre banche, ma non tutte. L’ammontare minimo richiesto può variare dai 100 ai 300 dollari americani (da 75 a 225 euro) per i privati e da 500 a 1.000 dollari (da 375 a 750 euro) per le società. Tra le banche principali presenti a Panama: Banco Nacional de Panamà (www.banconal.com.pa), Caja de Ahorros (www.cajadeahorros.com.pa), Bac Panama (www.bac.net), Banco Alliado s.a. (www.bancoaliado.com), Banco General s.a. (www.bgeneral.com), Banco Panama s.a. (www.bancopanama.com.pa); Scotia Bank (www.scotiabank.com)
Il lavoro e il costo della vita
Secondo alcune testimonianze di italiani che hanno già fatto il salto, Panama non è un paese per pensare di stabilirvisi cercando un lavoro dipendente. Occorre invece un discreto gruzzolo di partenza per poter avviare un’attività in proprio. In questo secondo caso, allora, le porte sono spalancate e il sistema fiscale estremamente favorevole. I prezzi degli alloggi sono ovviamente più cari a Ciudad de Panama e nei luoghi turistici più battuti, come Bocas de Toro. Per l’acquisto di un appartamentino decente bisogna contare con almeno 50.000 euro. Per gli affitti si va dai 300 ai 450 euro al mese (un appartamento medio). Lo stipendio minimo per un lavoro non qualificato si aggira attorno ai 270/300 euro al mese (quando va bene). I tecnici specializzati (ingegneri, architetti, informatici) possono invece contare su cifre che vanno dai 750 ai 1.500 euro al mese, decisamente più interessante. Tra i siti che si possono spulciare per una ricerca di lavoro: www.encuentra24.com; www.computrabajo.com.pa; www.estascontratado.com; www.konzerta.com.
Naturalmente, con esiste soltanto la capitale. Città più piccole e vicine a spiagge da mille e una notte offrono una qualità di vita ottima a costi inferiori. Penonome (a pochi chilometri dalla prima città del paese), Las Tablas (provincia di Los Santos), Santiago, David (nella regione del Chiriqui) … sono tra queste. In queste zone gli affitti si abbassano sensibilmente (fino a 150 euro al mese per un appartamentino) e il costo della vita segue a ruota al ribasso.
Oltre al settore bancario, i servizi sono un settore portante nell’economia panamense. Le principali attività sono i servizi finanziari, il commercio e il turismo. L’investimento immobiliare può essere uno sbocco (a patto di possedere una discreta somma di partenza tra i 100.000 e i 200.000 euro), ma il consiglio è quello di rivolgersi alle molte società di consulenza in loco (alcune anche italiane), prima di fare il salto nel vuoto che potrebbe fare male. Alcuni siti sono da consultarsi anche dall’Italia, dove poter reperire informazioni generali e specifiche: www.panamainfo.com (in inglese e spagnolo, con informazioni utili per chi intenda ritirarsi in pensione a Panama); www.visitpanama.com (per informazioni di tipo turistiche); www.panamaamerica.com.pa/periodico/edicion-actual (il giornale da consultare online). Per quanto riguarda i siti istituzionali e governamentali, ecco una carrellata di vitale importanza per gli “espatriandi”: Ministerio de Comercio e Industria, per le (www.mici.gob.pa) per informazioni sulle attività e gli sviluppi commerciali; Ministerio de Vivienda (www.mivi.gob.pa) per le normative e gli sviluppi urbanistici; Ministerio de Economía e Finanzas (www.mef.gob.pa) per le tasse; Canal de Panamá (www.acp.gob.pa), per le attività economiche legate al canale; Istituto panameño de Turismo (www.acp.gob.pa) di tutto e di più sul turismo.
Italiani a Panama
Per gli investimenti immobiliari e per qualsiasi tipo di consulenza professionale sull’apertura di una società a Panama è consigliabile consultare il sito www.upperstylepanama.com, dove lavora il connazionale Roberto Rubini. Un sito abbastanza ben fatto e con molte informazioni generaliste sul paese è www.vivereapanama.com/
Qui il genovese Ennio, oltre a raccontare la dinamica città di Panama e la sua nuova vita panamense accanto alla moglie venezuelana, offre anche consulenza (a pagamento) per chi decide di trasferirsi in questa terra dove gli oceani s’incontrano.