Molliamo tutto e andiamo al Sud. La storia di Marco e Tiziana
Mollo tutto e vado al Sud. E’ proprio il caso di dirlo. Ma cosa ci ha portato a lasciare la provincia più ricca d’Italia, Milano, per trasferirci in una delle province più povere, il Sud Sardegna, cambiando lavoro, abitudini, tutto?
Una prima risposta, di questi tempi “bui”, sarebbe la follia e l’incoscienza. Ma a quasi 5 anni dalla nostra scelta, avvenuta nel lontano 2014, possiamo dire che sia stata più una questione di coraggio e impegno a rendere possibile la nostra sfida.
Mettersi in gioco, cambiare, abbandonare le certezze per molti è un incubo, per altri, per noi, una linfa vitale, un’energia contagiosa che ci piacerebbe condividere con gli altri.
Ecco, quindi, che vogliamo raccontare la nostra storia, il racconto di una coppia sardo-milanese che lascia un impiego sicuro nella capitale dell’Economia, Milano, per trasferirsi e creare un’opportunità di lavoro in una delle province più “periferiche” d’Italia, l’ex provincia del Sulcis Iglesiente.
Il “fattaccio” ha luogo nell’aprile del 2014, quando prendiamo una nave (degno mezzo di trasporti dei sogni) e attraversiamo il Tirreno per trasferirci in Sardegna, nel cuore del Sulcis iglesiente, in una casa in affitto, senza null’altro in mano che i nostri sogni e la nostra passione.
Ci trasferiamo per fare cosa? Per aprire il famoso ciringhito sulla spiaggia? Qualcosa di simile, ovvero un B&B a tema vacanze sportive nell’Iglesiente.
L’idea è nata quando siamo stati in vacanza a Nebida e a Masua, le aree costiere dalla città di Iglesias, a Luglio del 2012. Ed è scaturito un vero amore per quella terra unica, depredata dall’industria mineraria, ma ancora selvaggia, pittoresca, bellissima, roccia e mare da mozzare il fiato.
In una brevissima vacanza di 4 giorni abbiamo trovato il nostro Paradiso. Arrampicata sul calcare perfetto di Masua, nuotata serale nel mare di fronte al Pan di Zucchero con cena finale nella pizzeria meno affollata d’Italia.Son bastati pochi giorni per afferrare le potenzialità di questo scenario naturale unico ancora poco battuto dal Turismo.
Perché non promuovere la bellezza ancora sconosciuta di questa meraviglia?
Ed ecco che, mentre passavamo le giornate a lavorare nello stesso ufficio di una multinazionale della Pubblicità, la sera mettevamo giù i testi del sito dedicato alle falesie d’arrampicata visitate durante le numerose “vacanze” frenetiche nell’Iglesiente. Dopo un anno nasce il sito arrampicatasardegna.com dedicato al free climbing nell’Iglesiente.
Un anno di progettazione e, oltre al sito, nasce l’idea di Pedra Rubia, il Bed and Breakfast per sportivi, di cui abbiamo definito l’anima, i logo, la mission, ancora prima di trovare una sede, creando comunque il relativo sito web: pedrarubia.com.
Consci che da Milano non fosse possibile trovare una casa adatta al nostro scopo, rompiamo gli indugi e ci licenziamo. Prima si dimette Marco e poi mi licenzio io, Tiziana, e partiamo alla volta della Sardegna, nel famoso aprile del 2014.
Immaginatevi la sorpresa dei nostri capi. Ovviamente non credevano alla nostra versione, ma pensavano che stessimo andando dalla concorrenza o fossimo impazziti.
Arrivati in Sardegna, 5 mesi a vedere case su case, tutte inadatte, fino a che non visitiamo lei, il più spettacolare nido che Pedra Rubia potesse trovare.
Una casa nuovissima, sul punto più alto del paesino di Nebida, che si affaccia sul mare, con un meraviglioso terrazzo e balconcini con vista diretta sullo storico faraglione di Pan di Zucchero, l’icona della costa, il faraglione più alto del Mediterraneo e, “caso” vuole, l’icona che avevamo scelto mesi prima per il logo di Pedra Rubia.
Dopo non poche peripezie, la casa perfetta è diventata nostra.
Passiamo, quindi, alla fase due del progetto. Far conoscere il nostro B&B Pedra Rubia impossessarci dei segreti del territorio, conoscere, scrivere, mettere online. Così passiamo i nostri primi anni a gestire il B&B con immensa soddisfazione, accogliendo un riscontro sempre molto positivo da parte degli ospiti, entusiasti della vista da casa, dell’accoglienza, della spontanea bellezza del territorio, della disarmante gentilezza delle persone del luogo.
Una carica di entusiasmo ed energia continua. E noi che cambiamo ancora la nostra identità: Marco trascorre gli inverni in Lombardia e si allena per passare le selezioni di Guida Alpina, fino a che nel 2016 riesce a iniziare il corso di due anni e diventare Aspirante Guida Alpina nell’Ottobre del 2017.
Io divento Guida Turistica della Regione Sardegna, dando sfogo alla mia passione per l’arte e la storia e dal 2015 lavoro come Guida per il Parco Geominerario della Sardegna. Con queste qualifiche possiamo organizzare vacanze attive per gruppi o singoli visitatori e il turismo sportivo e culturale diventa il nostro pane quotidiano.
Marco, diventando l’unico professionista dell’arrampicata e dell’alpinismo residente nell’isola, propone corsi di arrampicata nelle meravigliose falesie della zona, trekking di più giorni alla scoperta del territorio minerario, l’elettrizzante scalata del faraglione di Pan di Zucchero, che attira tanti climber in tutte le stagioni, il trekking Selvaggio Blu e varie capatine scalatorie nella costa Orientale, sfruttando la varietà incredibile della Sardegna. Il suo sito personale è bigalpineguide.com il nome Big Alpine Guide è un gioco di parole con il suo nick name storico il “Biga”.
Io proseguo con le mie proposte di itinerari minerari e archeologici in un territorio davvero poco noto e che, quindi, riscuote un entusiasmo ancora più travolgente, poiché totalmente inatteso.
D’inverno si ritorna al Nord e Marco lavora come Guida Alpina sulle Alpi, ricalcando quegli scenari che fanno parte del suo DNA sportivo.
Ecco raccontata la nostra storia, che sempre più coincide con il nostro sogno.
Come spesso accade, il coraggio accompagnato alla progettualità e all’impegno, dà i suoi frutti e dà una risposta alla domanda iniziale.
Un pizzico di follia c’è, ma, come nell’arrampicata, si accompagna alla consapevolezza dei propri mezzi e a una visione ottimistica del futuro.
In questa avventura abbiamo conosciuto tante altre anime “folli” che hanno fatto o cercato di fare scelte simili alla nostra. Molti hanno avuto successo e sono stati degli esempi per noi.
Questo ci fa pensare che possa crearsi una sorta di effetto a catena e che da questa storia possano trarre forza e energia altre persone destinate, come noi, a cambiare secondo i propri disegni, la proprio vita.
Forse è questa la fase tre del Progetto?
Qui la nostra email per chiunque voglia chiedere informazioni, consigli, incoraggiamenti per fare il “grande salto”:
Il loro sito: