Voglio andare a vivere in Repubblica Dominicana: come ottenere un visto, comprare casa, trovare lavoro a Santo Domingo
Sulle tracce di Colombo, alla scoperta della Repubblica Dominicana.
È stata la prima terra raggiunta dal navigatore genovese ai Caraibi, e condivide con Haiti l’isola la Hispaniola scoperta da Colombo. In genere, questa porta dei Caraibi viene associata al nome della capitale Santo Domingo, che, in effetti, è diventata la prima destinazione turistica caraibica, sorpassando Cuba. La Repubblica Dominicana è il paese in America in cui furono costruiti dagli spagnoli le prime cattedrali, il primo ospedale, la prima università … eppure, non restano molte tracce di questo “glorioso” passato coloniale. Gli spagnoli, infatti, partiti dalla patria a caccia d’oro, abbandonarono presto l’arcipelago alla volta di Messico e Perù. A Santo Domingo, comunque, non si viene per ammirare tesori architettonici, ma per la distesa di sabbia bianca adornata di palme di cocco che forma i suoi chilometri di spiagge. Aggiungiamo molto sole, qualche paesino di pescatori … ed ecco gli ingredienti tanto semplici quanto preziosi di quella che è una destinazione turistica molto battuta, anche dai connazionali.
Se poi, siete amanti dei ritmi latini, non potrete fare a meno di venire conquistati dall’atmosfera esotica che scaturisce da una dolce musica locale che obbliga anche i “profani” a muovere le anche al suono della bachata!
Una volta fatto il pieno di sole, mare e confortevoli resort, e per chi abbia voglia di approfondire la conoscenza dell’isola, la Repubblica Dominicana “profonda” è tutta da scoprire: con le sue campagne vergini di turismo, i piccoli porti di pesca e i villaggi di montagna quasi inaccessibili. Tre le località che risuonano di più alle orecchie degli occidentali. Santo Domingo, Punta Cana, Bocha Chica … ma per gli “espatriandi” potrà essere può interessante valutare zone meno turistiche come Samanà.
Santo Domingo, sulla costa meridionale, è la capitale e pure la più antica capitale del Nuovo Mondo. Il centro antico, in cui si trovano ancora vestigia coloniali, è molto suggestivo. Le costruzioni del XVI secolo, come la cattedrale, gli splendidi palazzi, le chiese, i santuari, si scoprono camminando tra le sue strade con il naso in su. La conosciutissima Punta Cana è la patria dei resort e di strutture turistiche con i fiocchi. Naturalmente, spiagge spettacolari – come quelle della provincia di La Altagracia – sono il fiore all’occhiello di questa costa lussuriosa. Bocha Chica è una delle spiagge più vicine alla capitale ed è molto frequentata dai turisti e dai dominicani, durante il weekend. È molto apprezzata per il suo aspetto da “piscina naturale”, grazie alla barriera corallina a pochi metri dalla riva e acque poco profonde. Vi è qui una notevole concentrazione di ristoranti internazionali, aperti da turisti innamoratisi del sito e rimasti. Considerata una delle zone più belle della Repubblica Dominicana, Samanà ha un’economia tutta basata sulle sue spiagge: Las Terrenas, Las Galeras, Portillo, Cosón, Playa Rincón e Playa Bonita. Ma qui ci sono anche delle cascate famose che meritano senz’altro una visita: cascata de El Limón. Meno “invasa” dal mattone, Samanà è più una destinazione da turismo indipendente che da all-inclusive. Questa è la provincia meno battuta, ma i paesaggi e le spiagge non sono da meno, come Las Terrenas ( a Nord).
Mollare tutto per vivere e lavorare nella Repubblica Dominicana
Basta un passaporto valido per partire alla volta di Santo Domingo dall’Italia e una carta turistica che si acquista per il valore di circa 10 euro, altri 15 euro circa vanno previsti per l’uscita dal paese. Ma, attenzione, è stato da poco pubblicato un nuovo regolamento di migrazione (in vigore dal 31 aprile 2012), sarà, pertanto, utile informarsi presso l’Ambasciata o il Consolato della Repubblica Dominicana in Italia o c/o l’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo (www.ambsantodomingo.esteri.it/
Ambasciata_SantoDomingo).
All’ufficio d’immigrazione, invece, dovrete rivolgervi per soggiorni superiori ai 60 giorni (www.migracion.gov.do). La lingua ufficiale è lo spagnolo e l’inglese sarà necessario se si vuole lavorare nelle strutture turistiche o mettere su un’attività propria in questo settore. Sul piano sanitario, mettetevi il cuore in pace: qui le strutture pubbliche non possono competere con gli standard europei e le cliniche private sono carissime, ricordando un sistema d’assistenza sanitaria simile agli Stati Uniti. Per una prima visita, e si sa va giusto in “avanscoperta”, è consigliato sottoscrivere un’assicurazione sanitaria che preveda anche il rimborso delle spese d’espatrio. Non si sa mai! I vaccini non solo obbligatori, ma sappiate che la febbre Dengue è endemica in tutta l’isola (soprattutto nelle città di Santiago e Santo Domingo). Le normali precauzioni tipiche dei climi tropicali andranno, inoltre, prese in considerazione: bere solo acqua in bottiglia, evitare le verdure crude, fare molta attenzione alla conservazione del cibo e munirsi di buone pomate repellenti per le zanzare! La moneta dell’isola è il Peso Dominicano (1€= 51,28 DOP). Le principali banche della Repubblica sono: Banco Popular (www.bpd.com.do); Banreservas, dello stato (www.banreservas.com.do); Leon (http://leon.com.do); Banco BHD (http://bhd.com.do); Banco Central de La Republica Dominicana, come la Banca d’Italia (www.bancentral.gov.do). Ma attenzione, pare che non sia molto facile aprire un conto in banca e, soprattutto, se lo si fa in peso, la moneta non è super salda. Il conto può essere anche in dollari americani o in euro. Per non incorrere in ritardi sul trasferimento del denaro, non si devono superare i 5.000 euro (per la legge antiriciclaggio). Per l’apertura del conto, comunque, occorre una lettera di presentazione della propria banca e la copia del passaporto.
Il costo del lavoro e la vita
A la Romana, la terza città del paese, una casa tipica con 3 camere, acqua, elettricità (più o meno tutta la giornata) costa in locazione 160 €. L’acqua può arrivare a 8 euro al mese e l’elettricità più o meno a 40 euro al mese. Per un pranzo al ristorante tipico, contate su 6/7 euro a persona, una corsa in taxi vale più o meno 3 euro e se volete il lusso di contrattare una donna delle pulizie, con 12 euro al mese (più qualche pasto) ve la potete cavare. I prodotti d’importazione, invece, risultano cari. Ma questo è naturale! Se si parte già con l’idea di farsi costruire un alloggio, bisogna prima di tutto circondarsi di professionisti, sia per la costruzione che sul piano legale, in modo di essere sicuri di avere tutti i documenti in regola. Difficile stabilire una forchetta di prezzi dei terreni (si va dai 6 euro/mq a 30-38 euro) e per il prezzo delle costruzioni bisogna contare almeno 500/600 euro/mq. Sulla costa Nord vi sono numerose occasioni e pare che la zona sia in grande sviluppo. Una villetta semplice di 100 mq (ma con superficie costruita di 150) con piscina (42 mq) e spiaggetta privata (30 mq), vi può costare attorno ai 110.000 euro (con acqua ed elettricità). Sul fronte lavorativo, difficile pensare di farsi assumere da un’impresa nazionale o internazionale: la manodopera domenicana è nettamente più a buon mercato, ma anche gli standard di vita. Comunque, per la ricerca d’impiego, alcuni siti in spagnolo potranno tornarvi utili: http://infoempleos.net, www.computrabajo.com.do
Per un’impresa “fai da te”, c’è spazio per la creatività in tutto il raggio delle attività che hanno a che fare con il turismo, meno i ristoranti, che forse sono già inflazionati. L’ideale è, probabilmente, agganciarsi a un hotel o un resort e offrire servizi che lì non esistono: escursioni particolari, attività sportive specializzate, guide turistiche … Anche l’immobiliare può essere uno sbocco, ma tenete presente che i prezzi sono in fluttuazione costante. E per chi volesse farsi tentare dal lusso con i “piedi nell’Oceano”, la Caraibi Casa (www.caraibicasa.com) vi aiuterà a scegliere la casa che fa per voi. Oltre ad andare sul posto, of course, potrete cominciare con il passare per i canali ufficiali, come l’Ambasciata italiana a Santo Domingo (www.ambsantodomingo.esteri.it) e le autorità ufficiali, locali: http://dominicanrepublic.com. L’Alternativa è sempre quella di consultare i siti web o i blog di alcuni connazionali che hanno già “mollato gli ormeggi” e prendere spunto …
Italiani nella Repubblica Dominicana
Stefano, un genovese che si è stabilito nella penisola di Samaná , nell’esotica spiaggia Playa Las Terrenas ha dato vita a un bel sito carico d’informazioni (www.playalasterrenas.it) ed è molto disponibile a passare contatti e notizie utili per chi, come lui, decida di tagliare il cordone ombelicale con la madre patria e tema, magari, di trovarsi un po’ spaesati. Il consiglio che si evince dal sito, e quello che anche noi sentiamo di darvi: fate un primo giro di perlustrazione, giratevi l’isola, parlate con le persone, fatevi un’idea generale del luogo e soltanto in un secondo tempo, fate il salto per un trasferimento più o meno prolungato.