Vivere alle Canarie, un posto al sole nell’ultra-periferia d’Europa.
Le isola Canarie per quanto evochino luoghi lontani ed esotici sono molto più vicine a noi di quanto l’immaginazione suggerisca, essendo un arcipelago, spagnolo, spagnolissimo!
Le cosiddette “islas afortunadas” (isole fortunate), grazie a un clima di eterna primavera, sono infatti una delle diciassette comunità autonome spagnole, situate a 150 chilometri a nord-est del Sahara occidentale e a più di 1.000 dalla Spagna.
Sono sette le isole principali che compongono l’arcipelago canario (tutte di origine vulcanica), considerate dall’Unione europea come regioni “ultra-periferiche” e suddivise in due province: Las Palmas e Santa Cruz di Tenerife.
Varietà di paesaggio, di clima e di cultura caratterizzano questi paraggi affascinanti. A Tenerife, il vulcano Teide, la vetta più alta di Spagna, regala nevicate con i suoi 3718 m di altezza. Ma Tenerife è anche la patria del carnevale più caliente, che si celebra al di fuori dei Caraibi, animato dalla consistente comunità venezuelana che ivi risiede; A Lanzarote predomina il paesaggio vulcanico, ma lo sfruttamento del territorio a scopi speculativi e turistici sta mettendo in serio pericolo il suo eco sistema; Fuerteventura è, senza ombra di dubbio, patria dei surfisti e tutta l’isola si compone di lingue di sabbia interminabili. Gran Canaria pullula di villaggi e complessi turistici e non c’è da stupirsi perché qui si concentrano le più belle spiagge di sabbia bianca, dorata o di roccia. A Las Palmas, il trekking nei sentieri è lo sport più praticato grazie alla sua conformazione montagnosa e alla presenza di ben tre vulcani: Taburiente, Cumbre Vieja, Cumbre Nueva. El Hierro è piccolissima ed è assurta recentemente alle cronache per la minaccia costante di un’eruzione del vulcano che si trova sotto il mare al largo delle sue coste. Recarsi lì è come rimanere in un limbo senza tempo, tra lucertole giganti sonnecchianti e i tipici alberi che assumono forme particolari inchinandosi al vento: i sabina (o ginepri). La Gomera offre una natura verde e preservata. Una grossa fetta dell’isola è occupata dal parco nazionale di Garajonay, iscritto al patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco.
Santa Cruz de Tenerife, Arrecife, Puerto del Rosario, La Palma di Gran Canaria, Santa Cruz de las Palmas, Valverde e San Sebastian de la Gomera sono i rispettivi capoluoghi delle isole. Anche se “climaticamente felici”, non si può nascondere che le isole, come il resto della Spagna, stanno vivendo il periodo economico più difficile dalla transizione democratica a oggi. Le Canarie sono state colpite in due punti nevralgici per l’economia che hanno visto un calo del turismo interno (attività principale dell’arcipelago) e lo stallo dell’immobiliare. La perdita poi del lavoro (il tasso di disoccupazione ammonta a oltre il 33%, ben al di sopra della media nazionale), di una larga fetta della popolazione, impiegata nelle costruzioni e nelle attività turistiche, rende questa zona depressa e in necessità d’ossigeno, come quasi tutte le comunità autonome spagnole.
Perché allora espatriare alle Canarie? Intanto perché sole e mare sono assicurati tutto l’anno e poi tutto dipende da che cosa si cerca e in quali condizioni si parte. Per una certa categoria di persone, inoltre, l’espatrio alla Canarie è sempre più preso in considerazione. Pensare poi a fare degli investimenti, proprio in uno dei settori più colpiti, l’immobiliare, può riservare interessanti e appaganti sorprese in connessione con l’Italia.
Ma partiamo dalla burocrazia!
Mollare tutto per vivere e lavorare alle Canarie
Per il primo passo (o meglio volo!) verso le Canarie non occorre fare molte carte. Essendo parte della Comunità europea, per entrare nel territorio la carta d’identità – anche se essendo spazio Schengen non dovrebbe essere richiesta – valida per l’espatrio è sufficiente, così come la patente italiana è riconosciuta se si vuole condurre sin dall’arrivo sull’arcipelago.
La sanità, soprattutto nelle isole principali – e quelle più gettonate dai flussi turistici italiani – di Tenerife, Gran Canaria, Lanzarote, Las Palmas è di standard europei ed eccellente. La TEAM (Tessera Europea di Assistenza Malattia) rilasciata dalla vostra ASL locale potrà, per i primi tempi, esservi d’aiuto per le eventuali necessità mediche. Per quanto riguarda gli organi ufficiali a cui rivolgersi, le informazioni di tipo turistico si reperiscono presso il sito dell’Ufficio del turismo delle Canarie, molto completo e ben fatto: www.turismodecanarias.com/isole-canarie-spagna. Da consultare anche l’Ufficio del turismo spagnolo (www.turismospagnolo.it). I consolati e l’Ambasciata di Spagna in Italia (www.ambaspagna.191.it/) saranno i primi uffici a cui recarsi per reperire le informazioni di base. Sull’arcipelago, il consolato italiano si trova a Las Palmas di Gran Canaria (posta elettronica: italiacanarias@msn.com) e a Santa Cruz de Tenerife (posta elettronica: consolatoitaliatenerife@wanadoo.es).
La lingua ufficiale è, naturalmente, lo Spagnolo, e per quanto noi italiani ce la caviamo bene nel masticare questa lingua molto simile alla nostra, una preparazione linguistica sarà necessaria per poter comunicare in modo appropriato con la popolazione e potersi districare negli uffici dove sbrigare idiomi parlati nell’arcipelago: italiano, inglese, francese, tedesco.
La moneta è l’euro e aprire un conto in banca risulta molto semplice. Una volta acquisito il N.I.E. – una sorta di codice fiscale che identifica i residenti provenienti dai paesi dell’UE e che si ottiene attraverso una pratica in questura molto semplice e quasi immediata -, con un domicilio alle Canarie si apre il conto corrente, presentando la propria carta d’identità. Nel giro di pochi giorni si riceve la carta di credito con relativo codice per posta. Tutte le principali banche sono rappresentate alle Canarie. Tra i gruppi che, soprattutto di questi tempi, danno maggiori garanzie di “tenuta”, sono le tre principali banche del paese: Banco Santander, BBVA, la Caixa. In questo sito (www.sucursales.es) troverete elencate le succursali dei principali istituti bancari che si trovano sul territorio, tenendo presente che sono una quarantina gli istituti bancari e almeno 1.000 le succursali dell’arcipelago.
Il costo della vita, l’immobiliare, il lavoro alle Canarie
Vale la pena aprire questa sessione citando Fabio Chinellato (italiano) che ha un’esperienza nell’imprenditoria immobiliare di notevole interesse e le cui proposte e servizi si rivolgono prettamente a un pubblico italiano che intenda investire e/o trasferirsi alle Canarie. In quanto a informazioni sulle possibilità d’investimento, indirizzi utili per l’immobiliare, la ricerca del lavoro, informazioni di carattere generale e specifico sull’arcipelago, il sito curato da Fabio è completo, anzi completissimo www.infocanarie.com. Da attingervi a piene mani!
Il costo della vita è sicuramente più basso rispetto sia al continente sia al resto d’Europa, godendo le isole di un “trattamento” fiscale particolare – ma non siamo in un paradiso fiscale – in cui l’IVA è sostituita da una tassa directa canaria detta IGIC, inferiore (grava di circa il 7%). Anche dal punto di vista dei prelevamenti fiscali – sia per le imprese che per gli individui – le Canarie godono di un trattamento preferenziale e più economico rispetto al concerto europeo, denominato REF (Regime Economico e Fiscale delle Canarie) che eleva a circa il 4% (contro il 30% della madre patria) il prelievo suo reddito. Questo interessa particolarmente chi abbia intenzione di avviare un’attività imprenditoriale.
L’immobiliare ha subito il contraccolpo della post bolla, come dappertutto in Spagna. Per cui per l’acquisto di un appartamentino (intorno ai 50 mq) si può anche arrivare a pagare sui 50.000/60.000 euro. Ma non si tratta di beni di particolare valore (in genere urbanizzazioni, molto distanti dal mare, spovviste di servizi, con qualità di costruzione piuttosto bassa). Se si è disposti ad investire poco di più, ma restando pur sempre al di sotto dei 100.000 euro, l’appartamento è più bello, più vicino al mare e al centro urbano e maggiormente “servito”. Gli affitti di appartamenti con una o due camere viaggiano intorno ai 400/550 euro. Esistono certo ville d’eccezione in zone privilegiate, come i campi da golf, e se ve lo potete permettere, tenetevi pronti a sborsare sui 600.000/800.000 euro. Tra le agenzie immobiliari a cui rivolgersi, oltre a Infocanarie (citato sopra), potete dare un’occhiata a questa selezione: www.canaryproperty24.com, www.inmobiliariabarreras.net, www.grupopezazul.es. Due portali sono molto attivi e affidabili per tutta la Spagna, e dunque anche per le Canarie: www.idealista.com, www.fotocasa.es. Gli annunci di privati del principale portale nazionale – http://tenerife.loquo.com – non sono da sottovalutare, così come il quotidiano online: www.canarias7.es, alla sezione “Tus anuncios”.
Per cercare lavoro come dipendente nelle isole principali, bisognerà puntare sul turismo, motore dell’economia dell’arcipelago. E qui se parlate almeno inglese e spagnolo e in più avete qualche hobby o particolare abilità, legata ad esempio agli sport acquatici (vela, kajak, immersioni, surf) e di montagna (trekking), avrete buone carte da giocare. A seconda della specificità del vostro impiego, gli stipendi possono andare da appena sotto i 1.000 ai 1.500/1.700 euro al mese. Anche la costruzione per quanto riguarda la ristrutturazione di beni già esistenti, offre posti di lavoro. Alcuni dei siti da consultare per gli annunci di offerta di lavoro sono: www.computrabajo.es, www.opcionempleo.com, www.infojobs.net (per Santa Cruz de Tenerife), http://es.jobrapido.com, www.laborae.com, http://buscartrabajo.monster.es. Non dimenticate di contattare anche le principali società di lavoro interinali e di sfogliare i quotidiani locali come: www.laopinion.es, www.canariasahora.com, www.canarias7.es, www.eldia.es.
L’attività imprenditoriale alle Canarie può dirigersi al settore turistico, un poco alla bassa visto la congiuntura economica mondiale, ma pur sempre in attivo con una quota di circa 12 milioni di turisti che arrivano ogni anno. L’immobiliare è l’altro asso nella manica. In questo caso può essere interessante affidarsi ai consigli del sito Infocanarie dove si deduce che comprare appartamenti da affittare ai numerosi italiani, soprattutto pensionati, che guardano alla Canarie con occhi pieni d’interesse in questi ultimi anni, può risultare redditizio. Per un investimento pari a 80.000 euro si può arrivare a una redditività pari al 7%. E grazie al REF le imposte sono più basse. Da aggiungere a questi vantaggi sono anche le esenzioni vigenti sulle transazioni patrimoniali e i relativi atti giuridici.
Tra i portali/siti da consultare allo scopo di reperire informazioni utili per un eventuale investimento segnaliamo: www.proexca.es (promozione all’estero delle isole Canarie) e il relativo portale multilingue (www.invertirencanarias.com). I siti governativi e locali (isola peri sola) sono: www.gobcan.es, www.zec.org, www.cescanarias.org, www.siecan.org, www.siecan.org (sito dell’Associazione degli imprenditori delle Canarie). La camera di Commercio di Tenerife (www.camaratenerife.com) e di La Palmas (www.camaralaspalmas.com) sono altri fonti a cui bere se si ha “sete d’informazione”. Sul fronte italiano, La Camera di Commercio Italiana (con sede a Madrid e Barcellona) potrà esservi d’aiuto, ma a pagamento: www.italcamara-es.com.
In pensione alle Canarie
Recentemente, alcuni media italiani hanno messo in evidenza che le Canarie stanno diventando sempre più il paradiso dei … pensionati! E pare proprio confermato anche dagli operatori immobiliari che hanno visto questa categoria di persone in aumento per la ricerca di beni in affitto e/o acquisto.
Tra i motivi principali? Sole, spiagge e mare tutto l’anno. Paesaggi esotici pur godendo di tutti i confort e i servizi di un paese occidentale, ovvero europeo. Ma ancor più appetibile deve essere il frutto che le Canarie raccolgono per aver firmato dei patti bilaterali con l’Italia, grazie ai quali:
- I pensionati che godono del regime INPS e sono residenti alle Canarie ricevono l’IVA al lordo dell’IRPF.
- Le tasse per i residenti sono molto più basse (grazie al regime REF).
- I servizi sanitari sono ottimi e di standard europei. Oltre al fatto che i cittadini dell’Unione possono farsi curare con la carta sanitaria europea.
- L’immobiliare è a buon mercato (vedi capitolo immobiliare).
- L’Ivie, fatti alcuni calcoli, non è particolarmente gravosa se, ad esempio, una coppia è in comunione di beni e ha un reddito che non supera i 100.000 euro annui.
Insomma, pare proprio che le Canarie accolgano i “nonni d’Italia” a braccia aperte!
Italiani alle Canarie
Il sito succitato è maggiormente rivolto a chi abbia in loco un progetto professionale. Abbastanza gettonato è anche http://vivereatenerife.blogspot.com.es. Qui, nella sezione “Italiani alle Canarie”, viene elencata una serie di contatti di connazionali che hanno trovato successo in quest’arcipelago che – lo sapevate? – ha dato il nome all’uccellino (domestico) più diffuso nel mondo: il canarino.
A cura di Paola Grieco
www.voglioviverecosi.com