Francesco: Maiorca, la mia nuova casa

 

Mi chiamo Francesco, ho 26 anni e da poco ho lanciato sul web la mia guida di Maiorca. Perché, ormai da più di un anno, a Maiorca ci vivo.

Capita di parlare con ragazzi come me, abituati a girare, a cambiare posti, lavori, amicizie. A dover ricominciare ogni volta da zero. E capita di accorgersi di avere una difficoltà in comune: la difficoltà nell’individuare, nel materializzare il concetto di “casa”.

Quale posto chiamiamo “casa”? Non è facile sapere cos’è “casa” quando, fisicamente, hai cambiato almeno quattro case in due anni. Non ci si sente mai davvero a casa, le valige sono sempre a portata di mano, pronte per essere riempite, di nuovo. Anche il nostro punto di partenza, la casa dei nostri genitori, dove tutto è iniziato, ha ormai qualcosa di estraneo e quando ci torniamo, per qualche giorno, ci accorgiamo che non è più come una volta.

Capita, però, a un certo punto di questo nostro vagare, di arrivare in un posto e di avere la sensazione che, sì, forse questo è il posto giusto. Un po’ per caso, un po’ perché era destino, ma siamo arrivati qua e qua stiamo bene. E capita di pensare, prudentemente, sotto voce, senza sbilanciarsi troppo perché non si sa mai, che chissà, forse un giorno questo posto potrebbe anche essere “casa”.

LA VERA MAIORCA

Questo è Maiorca per me. Ci sono arrivato la prima volta nel 2017, dopo la laurea, quando decisi di fare una stagione da animatore in un hotel. Così, un po’ per caso, un po’ per migliorare le lingue, ma comunque un’esperienza straordinaria, che mi ha permesso di innamorarmi di quest’isola. E quando qualche mese dopo ho saputo che una start-up di Palma stava cercando un italiano, per una mansione esattamente in linea con ciò che avevo studiato, ho pensato che allora quest’isola fosse proprio nel mio destino. Non ci ho pensato troppo: ho fatto un colloquio, mi hanno assunto, sono partito.

Quando dico a qualcuno che vivo a Palma è sempre un momento molto triste. Molto triste perché la risposta è sempre, più o meno, la stessa: “Ah, quindi ti diverti, vero? Discoteca e festa tutti i giorni! Bella vita”. Ma Maiorca non è così, Maiorca non è Ibiza! Certo, c’è un motivo se la gente in Italia, e non solo, ha quest’idea di Maiorca. Un’idea non certo infondata, dato che in estate l’isola è davvero presa d’assalto da un turismo, diciamo così, non esattamente sano e culturale. E la colpa è anche dei maiorchini stessi, che negli anni questo tipo di turismo l’hanno promosso, senza pensare alle conseguenze.

Ma Maiorca è molto di più. È un’isola meravigliosa, ricca di storia e di tradizione. Non solo hotel di lusso e locali, ma anche spiagge e calette da sogno, paesaggi di montagna che celano villaggi deliziosi e dalla storia antichissima. Maiorca è divertimento, certo, ma è anche escursioni, trekking nella splendida Sierra de Tramuntana, natura. Maiorca non è solo Palma e Magaluf, ma è anche Valldemossa, Soller, Fornalutx: borghi di montagna tra i più belli di tutta Spagna.

La Fiesta è una parte importante della cultura e della vita maiorchina, così come di quella spagnola in generale. Ma la fiesta a Mallorca non è solo pagare 50€ per 10 minuti di dj-set di un dj famoso a Magaluf. La fiesta vera è andare, a gennaio, a Sa Pobla o a Manacor, quando tutto il paese festeggia Sant’Antoni scendendo in strada, ballando, con spettacoli pirotecnici e sfilate goliardiche. O la festa di San Sebastian a Palma, quando in ogni piazza della città c’è un palco, con concerti tutta la notte, e per le vie del centro storico è tutta una grossa grigliata collettiva, con gli oltre 200 barbecue pubblici messi a disposizione dal comune.

Per me, personalmente, è quanto di meglio mi potesse capitare. Svegliarmi e fare jogging sul mare. Uscire e incontrare ogni sera persone da tutto il mondo. Finire di lavorare e godermi il weekend tra i sentieri della Tramuntana, scoprendo ogni volta uno scorcio, un paesino o una spiaggia nuova, che non fa altro che farmi innamorare ancora di più di quest’isola. Perché Maiorca, la mia Maiorca, è molto di più di quello che si pensa.

È anche per questo che ho scelto di aprire il sito e di scrivere di quest’isola. Per raccontare alle persone l’altro lato di quest’isola, quello vero, ma quello che molti ignorano. Le spiagge più belle di Maiorca, i villaggi da visitare, le passeggiate, i percorsi più belli e tanto altro.

È un po’ questo il mio obiettivo: sarò contento quando anche solo un altro italiano si innamorerà di Maiorca, quella vera. Come è successo a me che, un po’ per caso, un po’ perché era destino, con le valige sempre pronte per essere riempite di nuovo, oggi posso dire che questo paradiso è anche “casa mia”.