Emanuele: vivo alle Canarie da 27 anni

A cura di Maricla Pannocchia

Emanuele, originario della Toscana, ha lasciato l’Italia nel 1997, dopo aver perso il lavoro e aver frequentato un corso per animatore turistico che l’ha portato, poi, ad atterrare a Tenerife. Ora l’uomo ha da poco cambiato isola spostandosi, insieme alla moglie, a Gran Canaria, dove lavora come Responsabile Audiovisivi nel reparto Marketing di una grossa azienda d’ingegneria con regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato, pur mantenendo anche dei clienti come freelance.

Secondo Emanuele, nonostante sia ancora possibile vivere alle Canarie spendendo meno che in Italia e avendo una migliore qualità della vita, anche grazie al clima sempre favorevole e alla bellezza delle isole, il problema principale, adesso, è dato dalla difficoltà di trovare una stanza o un appartamento in affitto: “C’è scarsa disponibilità di offerte valide e una domanda altissima di affitti, quindi, i prezzi salgono fino all’inverosimile. Inoltre, in pochi si fidano ad affittare per una serie di leggi che in Spagna proteggono chi occupa illegalmente più che il propietario dell’immobile e la diffidenza verso gli italiani, per problemi pregressi di impagati lasciati ovunque, è una realtà. A volte, neanche offrendo un anno di affitto anticipato, è possibile affittare. La realtà è che per 1 appartamento libero c’è la fila di 20 persone per vederlo e raramente rimane sul mercato per più di 1 o 2 giorni. È quasi impossibile, poi, affittare se hai bambini molto piccoli o animali da compagnia.”

Nonostante questo, Emanuele consiglia un trasferimento ai giovani fra i 20 e i 30 anni o ai pensionati. Agli altri, dice di pensarci bene e di andare magari in ricognizione prima di prendere una decisione definitiva.

Emanuele Turbanti Gran Canaria

Ciao Emanuele, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, spero di non essere troppo prolisso perché di cose da raccontare ce ne sono molte. Chi sono? Sono un toscano di Grosseto, fiero della Maremma Toscana che in tanti c’invidiano ma che non dà molte opportunità a un giovane un po’ inquieto. Sono un grafico, un videomaker e un fotografo ma sono stato anche pasticcere, cuoco, pizzaiolo e commesso… ahaha, altro che intervista, potrei scrivere un libro.

Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

A oggi, gennaio 2024, posso dire di aver passato più della metà della mia vita alle Canarie. Sono arrivato a Tenerife quando avevo 23 anni e adesso sono molto vicino ai 50. In 27 anni ne sono successe di cose, inclusa una pausa italiana di 8 anni in stile “torna a casa Lessie”.

A gennaio 1997 avevo perso il lavoro in tipografia e, a 23 anni, non stavo trovando molto altro, non avevo mai smesso di lavorare da quendo iniziai a 17 anni e quel licenziamento mi fermò un po’, mi preoccupava… leggendo gli annunci di lavoro, un’azienda di animazione di Milano, la EUROSTAFF, offriva 6 mesi di lavoro all’estero in villaggi turistici, dopo aver fatto un corso a pagamento. Feci il corso di 15 giorni a Djerba, in Tunisia, e, dopo 15 giorni dal rientro in Italia, ricevetti la chiamata di Didier, il capo animatore di un hotel di Las Americas, che mi offriva i promessi 6 mesi di lavoro… atterrai a Tenerife il 10 Marzo 1997 alle 17:10.

Ora vivi a Gran Canaria. Come mai hai deciso di trasferirti proprio lì?

Da quando sono arrivato alle Canarie al mio trasferimento attuale a Gran Canaria ne è passata di acqua sotto i ponti ma la ragione è più o meno la stessa, ovvero, il lavoro. A Tenerife, vicino ai 50 anni, ero rimasto senza lavoro per varie ragioni e, dopo aver mandato curricula per 6 mesi, finalmente mi ha risposto un’azienda di Gran Canaria e mi ha offerto un posto di Responsabile Audiovisivi. L’azienda è grande e solvente e, dopo un primo periodo da pendolare tra le due isole, ho deciso, anche per ragioni economiche, di trasferirmi definitivamente a Gran Canaria e imparare a conoscere un’isola che, seppur molto vicina a Tenerife, è anche molto diversa.

C’eri già stato, prima del trasferimento? Se sì, cosa ti aveva colpito? Se no, com’è trasferirsi in un posto in cui non si è mai stati prima?

Circa 3 anni fa avevo già lavorato a Gran Canaria per quasi 1 anno in un’azienda differente da quella dove sono adesso, sempre come grafico ed esperto multimedia. Inizialmente l’isola non mi piaceva, Tenerife è molto piú bella a livello paeaggistico ma adesso è quasi un anno che sono qua e sto conoscendo e amando anche quest’isola e la sua gente, molto disponibile e molto diversa da quella di Tenerife. L’isola è sicuramente piú commerciale e la mente delle persone è più aperta, nel bene e nel male.

Emanuele Turbanti Gran Canaria

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

Arrivato a questo punto della mia vita, sinceramente m’interessa il giusto di quello che possono pensare gli altri. Quello che so bene è che posso contare solo su di me e che, a fine mese, devo pagare l’affitto e le bollette. Siccome nessuno dei miei parenti, amici o conoscenti me le pagherebbe, vado dove devo andare per garantire una vita dignitosa a me, mia moglie e Pancho, il nostro cagnolino.

Come ti sei organizzato prima della partenza?

Alcune domande immagino siano formulate specialmente per chi ha deciso recentemente di partire per le Canarie… la mia situazione è differente, quando arrivai nel 1997 non sapevo dove sarei andato ma avevo tre cose sicure: lavoro, vitto e alloggio… Avendo queste basi, 23 anni e una buona dose di spirito d’avventura ho sicuramente preso la situazione molto più alla leggera di chi si sposta aedsso, non più giovanissimo e con una situazioen socio-economica profindamente differente da quella degli anni ‘90. Per quanto riguarda, invece, il trasloco a Gran Canaria, conoscendo già molto bene le realtà del posto, non faccio testo neanche in questo caso perché ho potuto meditare il modo e la forma meno traumatica per questo cambio d’isola, limitando i costi e i danni.

Puoi parlarci meglio del tuo lavoro?

Attualmente sono Responsabile Audiovisivi nel reparto Marketing di una grossa azienda d’ingegneria con regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato, poi, per conto mio, porto avanti alcuni clienti che ho ancora a Tenerife e qui a Gran Canaria per quanto riguarda le loro necessità di comunicazione e pubblicità, prestando i miei servizi come grafico, fotografo e videomaker.

È facile, per un italiano, trovare lavoro lì?

Dipende… dipende da cosa una persona sa fare, da che aspettative salariali e di vita abbia, dall’età e dalle proprie responsabilità e doti di adattabilità. L’ideale è avere un mestere in mano, saper fare qualcosa, avere una professionalità di qualsisai tipo perché di gente che dice “faccio qualsiasi cosa” ne sono piene le file fuori dai ristoranti… Un consiglio che devo dare, anche se mi dispiace ammetterlo, è questo: se arrivate senza esperienza e disposti a tutto, evitate come la peste le aziende italiane, specialmente i ristoranti e le pizzerie, verrete sicuramente sfruttati al massimo e pagati il minimo. E qui il minimo è nettamente inferiore a quello che potreste ricevere in Italia.

Quali sono i settori in cui è più semplice essere assunti?

Le isole vivono principalmente di turismo, qundi, viene naturale pensare che quello sia il settore con più sbocchi lavorativi. In un certo senso è vero ma è anche vero che tutti i disperati senza né arte né parte cercano di fare i camerieri e i lavapiatti, quindi, qualcuno disposto a lavorare per meno soldi di te, lo trovano di sicuro. Oltre al turismo, le Canarie stanno finalmente differenziando la propria economia… alcuni dei settori in auge sono le aziende tecnologiche che cercano programmatori, tecnici informatici e impiegati di vari generi. In isole come queste, in cui arriva tutto da fuori, funziona molto anche il settore della logistica e dei trasporti e, negli ultimi anni, si sta creando una solido settore cinematografico, sponsorizzato dallo stesso governo delle Canarie, quindi, anche professionalità legate al cinema e alla comunicazione potrebbero trovare una loro collocazione però occhio perchè, in questi casi, serve parlare lo spagnolo, non l’inglese, o, quantomeno, non solo l’inglese.

Pensi che gli stipendi siano in linea con il costo della vita?

Da un anno a questa parte circa, o anche un anno e mezzo, da dopo il Covid-19 praticamente, tutto è aumentato, com’è successo in tutto il mondo. Ovviamente gli stipendi hanno avuto un incremento minimo, quindi possiamo dire che siamo al limite. Il vero problema sono gli affitti, totalmente al di sopra del prezzo normale di mercato, situazione che rende quasi impossibile trovare un appartamento decente a meno del 70-75% dello stipendio medio. In zona turistica la cosa ovviamente peggiora e, con uno stipendio base (1.100€ circa), non si riesce ad affittare qualcosa di minimamente decente e quindi, per i più giovani, l’opzione è condividere la casa con altri.

Puoi dirci il costo di alcuni beni e servizi di uso comune?

La benzina costa dai 1,095 ai 1,380 Euro circa ma diffidate dei primi prezzi, potreste avere danni al motore.Per il cibo, dipende dalle abitudini di consumo, per una coppia convivente si può andare dai 250 ai 400 Euro al mese per la spesa al supermercato, l’uscita in caffetteria può costare sui 10€ a persona e al ristorante 15/25€ a persona (i più cari, ovviamente, sono quelli italiani).

Come funziona, invece, per avviare un’impresa lì come stranieri?

Se si parla di stranieri intesi come comunitari, basta farsi il NIE (codice fiscale spagnolo), aprire un conto in banca, pagare la Seguridad Social (INPS) e iniziare la propria attività… per iniziare ci sono importanti agevolazioni sulle quote della seguridad social per i primi anni di attività e vari tipi di sovvenzioni o contributi anche a fondo perduto, in base ai requisiti dell’attività da avviare.

Ci sono anche tante persone che cercano di “scaricarsi il morto”, quindi, attenzione a gestioni di attività che sembrano regalate o che vengono descritte come la gallina dalla uova d’oro. Se funzionasse davvero non la cederebbero. E, soprattutto , occhio ancora una volta ai connazionali “furbacchioni”.

Se un tuo amico che vive ancora in Italia ti dicesse di voler venire a Gran Canaria per avviare una sua attività, in quali settori gli consiglieresti di muoversi?

Gli suggerirei di avviare un’attività qui nel settore di sua competenza, ovvero, di venire a fare quello che sa fare meglio in Italia.

D’improvvisati ce ne sono già molti e qui abbiamo bisogno di serietà e professionalità, dato che localmente non se ne trova molta, nè dell’una nè dell’altra e, pertanto, va importata.

Cosa bisogna avere, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare lì?

Come detto sopra, la prima cosa da fare e senza la quale non puoi fare quasi nulla, è il NIE, “il numero di identificazione dello straniero”, che è come il nostro codice fiscale e ti verrà richiesto per affittare una casa, per aprire un conto in banca, per iniziare a lavorare da qualcuno o per aprire la tua attività.

Ci sono liste di attesa un po’ lunghe ma hai 3 mesi di tempo da quando arrivi per ottenerlo e, volendo, lo puoi fare pure dopo, nessuno di estraditerà, però, se possibile, evita di farti fare il NIE da qualche agenzia, fallo da solo, imparerai un po’ di spagnolo, interagirai con le persone, conoscerai la burocrazia canaria di prima mano e tutto ti sarà utile come esperienza. Fare il NIE costa 12€ se te lo fai da solo ma ci sono agenzie che te ne possono chiedere da 300 a 3.000, è gia successo, quindi, occhio… e non ti dico a chi.

Emanuele Turbanti Gran Canaria

Come ti sei mosso per cercare un alloggio?

Come detto sopra, trovare un alloggio è attualmente la cosa piú difficile alle Canarie… c’è scarsa disponibilità di offerte valide e una domanda altissima di affitti, quindi, i prezzi salgono fino all’inverosimile. Inoltre, in pochi si fidano ad affittare per una serie di leggi che in Spagna proteggono chi occupa illegalmente più che il propietario dell’immobile e la diffidenza verso gli italiani, per problemi pregressi di impagati lasciati ovunque, è una realtà. A volte, neanche offrendo un anno di afitto anticipato, è possibile affittare. La realtà è che per 1 appartamento libero c’è la fila di 20 persone per vederlo e raramente rimane sul mercato per più di 1 o 2 giorni. È quasi impossibile, poi, affittare se hai bambini molto piccoli o animali da compagnia. Bisogna armarsi di molto tempo e di molta pazienza. Ovviamente occhio alle truffe, non date mai soldi a nessuno prima di aver visto il posto.

Quali sono i prezzi medi e le zone in cui, secondo te, è possibile vivere bene spendendo il giusto?

Attualmente per vivere bene e spendere il giusto non esiste un posto minimamente decente, va molto a fortuna. Di solito devi rinunciare a vivere vicino alle principali città o centri turistici, spesso devi accettare di vivere in appartamenti vecchi o al terzo o quarto piano senza ascensore, in posti inospitali o non adatti per vivere. Ho visto annunci che affittavano come “loft” il garage di una casa a 650€ al mese, senza abitabilità e con umidità visibile… vale davvero la pena venire alle Canarie per vivere da indigente? Dopo tanto cercare, qualcosa trovi, ma devi scendere a molti compromessi o avere molta fortuna.

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

Io non ho nulla di cui lamentarmi e credo che la tua attitudine verso le altre persone sia la responsabile del trattamento che riceverai da loro. In generale, i locals sono molto ospitali e generosi. Mi sono sempre trovato bene.

Pensi che sia necessario conoscere lo spagnolo sin da subito?

Quando sono arrivato qui, nel 1997, parlavo solo l’italiano e qualcosina d’inglese. Lavoravo nell’equipe di animazione d’italiani, inglesi e tedeschi, quindi, per i primi 6 mesi, non ne ho avuto bisogno di sapere lo spagnolo e non lo parlavo mai. Quando, poi, passai in cucina, dove lavoravano solo spagnoli e canari, per fortuna il secondo chef era italo-tedesco (Ingo) e all’inizio mi ha aiutato, poi, in circa 3-6 mesi ho imparato a farmi capire e a capire gli altri… Adesso lo parlo e scrivo perfettamente ma ci sono italiani che, pur vivendo qui da 30 anni, ancora non lo parlano.

Sapere lo spagnolo è necessario se non vuoi lavorare per gli italiani. Come ho già detto, in generale sconsiglio di lavorare per i nostri connazionali. Comunque, se una persona s’impegna, guarda la televisione spagnola e legge i giornali spagnoli (come facevo io), impara la lingua abbastanza velocemente.

Gran Canaria è molto frequentata d’estate. Com’è viverci d’inverno?

Uguale al viverci d’estate. Qui il clima e le stagioni hanno poche variazioni, si sta sempre bene e quindi il turismo c’è tutto l’anno. I due periodi che potremmo chiamare di “bassa stagione” vanno da dopo Pasqua all’inizio dell’estate (aprile-giugno) e da fine estate a prima di Natale (ottobre-dicembre). In questi due periodi c’è meno caos del solito, si trovano prezzi di voli e alloggi più vantaggiosi ma c’è comunque gente… il resto dell’anno è sempre alta stagione.

Emanuele Turbanti Gran Canaria

Quali sono state le principali difficoltà da affrontare e come le hai superate?

Nella prima tappa, dal 1997 al 2004, quando ero qua da solo senza mai esser uscito prima dall’Italia, le difficoltà principali sono state senz’altro la solitudine e il dubbio di non aver fatto la scelta giusta ma poi l’istinto di sopravvivenza e l’euforia data dalle nuove esperienze hanno preso il sopravvento ed è andato tutto bene.

Poi sono tornato da sposato, dal 2011 a oggi sono qui con mia moglie. Le Canarie sono molto cambiate da quello che erano e non è più così facile viverci. Qui si sta sicuramente meglio che in Italia ma per apprezzarlo devi avere molto spirito di adattamento. La principale difficoltà attuale è come arrivare a fine mese con uno stipendio normale, è diventato tutto molto caro anche qui.

E quali, invece, le gioie e le soddisfazioni?

La principale gioia e soddisfazione è quella di esserci riuscito e di riuscirci ogni giorno, superando i problemi che si trasformano in esperienza e sbagli da non ripetere. Siamo qui, abbiamo costruito qui la nostra vita e ci siamo adattati, il che non è facile. Non posso dire di aver ragiunto il successo in nessun campo concreto ma vivo e mi posso mantenere degnamente.

C’è una comunità d’italiani? Ne fai parte?

Non vorrei risultare più spocchioso di quanto non abbia già fatto ma preferisco non frequentare fisicamente queste comunità. D’italiani ce ne sono a migliaia, la maggior parte buona gente ma alcuni portano con sé alcune cattive abitudini italiane che non condivido. Partecipo ad alcuni gruppi su Facebook, saluto e aiuto se sento parlare italiano in strada, ma evito di fare troppa socializzazione con i connazionali perché, alla fine, il rapporto è quasi sempre interessato e poco propficuo.

Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi lì?

Se sei giovane (20-30 anni), non hai una famiglia da mantenere e vuoi avventurarti, vieni e divertiti. Tutti i problemi sono superabili e si convertiranno in un’esperienza che ti farà crescere e che forgerà la tua personalità. Non sarà tutto facile ma a 20 anni si dorme anche in piaggia e se ne ricava qualcosa di buono.

Se invece hai dai 35 ai 55 anni, responsabilità familiari, magari una famiglia con bambini piccoli, un lavoro da trovare velocemente per mangiare, arrivi con i soldi giusti e non conosci il posto, evita di trasferirti. Vieni magari una settimana in perlustrazione e cerca d’informarti il più possibile. Cambiare vita non è uno scherzo e in tanti sono tornati a casa con una mano davanti e una di dietro.

Se sei pensionato, ricevi la pensione dall’Italia e hai problemi di salute, vieni a rilassarti durante il tempo di vita che ti rimane. Non dovrai lavorare e potrai godere appieno di questo paradiso, magari guarisci e vivi più a lungo che restando in Italia.

E quali a chi vorrebbe andarci in vacanza?

Venite! Le Canarie vivono di turismo, spendete qua il vostro budget vacanziero e non limitatevi a spiaggia e mare, le Canarie sono molto di più. Visitate le isole e scopritene le tradizioni, gli usi, i costumi e le leggende. Non ammassatevi tutti in riva al mare, in pizzerie turistiche di dubbia qualità, andate a scoprire la gastronomia locale, lontano dai centri turistici, e vivete le Canarie più reali.

Puoi suggerire ai nostri lettori dei posti poco conosciuti che, secondo te, meritano una visita?

Mmmm, Gran Canaria la conosco ancora poco… sto imparando i posti interessanti, quindi non mi avventuro in consigli. A Tenerife, invece, scoprite il nord ovvero Santa Cruz, La Laguna e i paesini delle medianíe, con i loro guachinche (ristorantini tipici). Andate a conoscere Punta Teno e cercate di mecolarvi tra i canari.

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa diversamente?

Ne parlavo proprio ieri con un amico, è inutile avere rimpianti per le cose non fatte. È meglio farle, sbagliare e imparare. Rifarei più o meno tutto quello che ho fatto, magari mi fiderei ancora di quelle persone che mi hanno tradido o che non sono state grate per l’aiuto ricevuto, alla fine, anche queste cose hanno forgiato il carattere della persona che sono oggi, un po’ cinco e distaccato in alune occasioni, forse… ma molto più cauto con chi conosco da poco.

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

Ho imparato tutto. In questi 27 anni trascorsi qui ho imparato a vivere, a essere umile, a non dare mai nulla per scontato, a ringraziare ogni giorno e a lamentarmi meno di tutto (anche se è difficile). Continuo a imparare e uno dei miei motti è: “Non vai mai a letto la sera senza aver imparato qualcosa di nuovo”. La vita è formazione continua.

Progetti futuri?

Tante cose, quasi tutte che sembrano irrealizzabili al momento: scrivere un libro, scrivere un film, scrivere una serie tv (ne ho molte iniziate), avere più tempo per fare tutte queste cose, pace mentale e libertà finanziaria per raggiungerle… ma come dicono qui: senza fretta ma senza pausa.

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