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Apice Vecchia: il paese fantasma rimasto agli anni ‘60 e che piace a Babbo Natale

Apice Vecchia: il paese fantasma

Apice Vecchia: il paese fantasma rimasto agli anni ‘60

Qualche tempo fa sul magazine Voglio Vivere Così vi abbiamo parlato delle città fantasma più incredibili al mondo. Località abbandonate per colpa di calamità naturali, guerre e disastri provocati dall’uomo. Luoghi dove il tempo sembra essersi davvero fermato. Tutto qui, infatti, è rimasto esattamente come prima.

L’articolo ha suscitato molto interesse tra i nostri lettori, tanto da arrivarci numerose segnalazioni di altre ghost town sparse per l’Italia. In particolare a catturare la nostra attenzione è stato un piccolo borgo fantasma in provincia di Benevento, Apice Vecchia, definita dal giornalista e scrittore napoletano Antonio MocciolaLa Bella Addormentata”.

Un mondo immobile e struggente, abitato solo dal silenzio.

La sua storia inizia da lontano, sin dai tempi antichi per poi, purtroppo, interrompersi bruscamente alle ore 19,30 circa del 21 agosto 1962. A fondarla, a soli 12 chilometri dall’odierna Benevento, fu probabilmente ai tempi della Roma caput mundi, Marco Apicio che dal Senato di Roma fu incaricato di ripartire, tra i legionari reduci dalle campagne di guerra, alcune terre del Sannio.

La fine di Apice fu segnata quella sera dell’agosto 1962, alle ore 19,30 quando due scosse di terremoto del 5° e 6° grado della Scala Mercalli fecero tremare il Sannio e l’Irpinia, uccidendo 17 persone. Apice fu uno dei centri più colpiti, ma non venne distrutto.

A far sgomberare i 6500 abitanti, infatti, la sentenza dei tecnici del Ministero dei Lavori Pubblici che, temendo ulteriori crolli, ne ordinarono l’evacuazione. Gli abitanti, non senza polemiche e durissimi scontri verbali, si trasferirono così nel nuovo abitato che sorse sulla collina di fronte.

Da allora nulla è cambiato ad Apice. Nessun restauro, tranne un intervento sul Castello dell’Ettore dell’VIII secolo, terminato pochi mesi fa, che si presenta oggi con due torri a pianta decagonale, dalle quali partivano sotterranei e gallerie, sbocco di fuga in caso di assedio. Le case sono rimaste così come sono state lasciate, con al piano terra le cucine in muratura e un angolo per gli animali.

Esempi di una architettura completamente scomparsa nel resto d’Italia. E forse, proprio questa è stata la salvezza di Apice Vecchia. In fondo quel terremoto al posto di distruggerla, l’ha preservata bloccandone il tempo. Impedendo che alluminio, insegne luminose, restauri arditi e prove di modernità urbana, ne violassero l’armonioso aspetto di un borgo del sud del Paese fermo agli inizi degli anni sessanta.

Per quanti vi si imbattono per la prima volta, l’impatto è strabiliante. I quarant’anni di passato si avvertono immediatamente. I lampioni, le finestre, le grate, i vicoli e i portoni ci riportano indietro. Il silenzio avvolge tutto, ci sorprende. Le dimore vuote, allo stesso tempo, inducono un certo senso d’inquietudine.

Ebbene proprio questo suo aspetto davvero unico ha reso Apice Vecchia lo scenario perfetto per ospitare Babbo Natale. Il borgo, infatti, farà parte del suggestivo scenario del Mercatino di Natale 2018 al Castello dell’Ettore, che su di esso domina, e degli eventi natalizi di “The Magical World of Christmas”.

Una cornice surreale e magica che accoglierà il visitatore introducendolo agli incantati eventi del magico mondo del Natale. L’appuntamento è dal 23 novembre al 16 dicembre 2018, dalle ore 10:00 alle ore 23:00.

Un’occasione perfetta per ammirare un piccolo pezzo di storia e far scoprire ai bimbi come si viveva una volta.

www.comune.apice.bn.it/portale/citta-di-apice/apice-vecchia/

 

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