Vivere a Capo Verde, un grappolo di isole dai ritmi atlantici

Pensare a Capo Verde significa, soprattutto, mettersi all’ascolto di una delle languide canzoni della cantante simbolo di questo arcipelago, che con la sua voce e le sue melodie ha rivelato al mondo le bellezze delle isole che compongono Capo Verde. Stiamo parlando di Cesaria Evora (1941-2011), la donna del porto di Mindelo, la cosiddetta “diva dai piedi scalzi” mancata recentemente. Ecco una serie di informazioni utili per chi vuole visitare Capo Verde o, ancora meglio, andarci a vivere.

Un arcipelago da sogno

Al largo delle coste del Senegal, questo piccolo paese (indipendente dal 1975), conserva vaste tracce della colonizzazione portoghese, tra le quali, naturalmente, la lingua ufficiale: il portoghese.

L’arcipelago si trova in un vero e proprio incrocio tra l’Europa, l’Africa e l’America del sud e si compone di un grappolo di isole che paiono essere state sparpagliate a caso sull’Atlantico: Santo Antão, São Vincente, São Nicolau, Sal, Boavista, Maio, Fogo, Brava, Santiago, Santa Luzia; una decina di isole con un passato “vulcanico” in comune, ma dotate oggi di personalità molto diversificate e peculiari.

Sal e Boavista (all’Est)sono praticamente desertiche. Santo Antão (a Nord Est) è montagnosa, così come Santiago (São Tiago in portoghese), l’isola principale del paese dove si trova la capitale, Praia.

Cultura, natura e sapori

È nei mercati della città che pullula la vita dei capoverdiani: qui si può trovare caffè, manioca, manghi, minuscoli limoni verdi, mais e le fave che servono a preparare la “cachupa”, il piatto nazionale.

São Vincente offre una piscina naturale sull’Atlantico con le sue spiagge di Baia das Gatas e Minelo, la città portuale dove nacque Cesaria Evora. São Nicolau (a Nord), meno conosciuta della diretta “rivale” Santo Antão è stata per lungo tempo isolata ed è per questo forse che è uno dei territori più preservati. Sopravvivono qui l’agricoltura e i canti e le danze capoverdiane più autentiche.

Maio è circondata da spiagge sontuose che si estendono lungo più di 25 chilometri: è il regno delle immersioni sottomarine. È inoltre l’isola dove vive un’estesa barriera corallina, le cui spiagge, dove le tartarughe giganti depongono le uova, sono formate da splendide dune. Fogo è l’isola del vulcanoomonimo. In un paesaggio decisamente lunare abbondano le spiagge nere, come quella di Cha da Calderas. Qui è d’obbligo assaggiare il Manecon, il vino prodotto con le uve locali.

Santa Luzia è piuttosto desertica, con belle spiagge a sud e una costa molto scogliosa a nord. Brava è selvaggia ed è anche detta “l’isola dei fiori” dai capoverdiani. Questo minuscolo pezzo di terra, situato dietro a Fogo e rimasto piuttosto isolato, emana un fascino misterioso e unico. L’isola è poco battuta dai bagnanti – non esiste la possibilità di fare i bagni di mare – ma è perfetta per le escursioni a piedi partendo da Nova Sintra.

Con la partenza dei portoghesi dalle isole nel 1975, è rimasta la loro architettura, come quella di Cidade Velha, la vecchia capitale, sull’isola di Santiago. Tra le testimonianze architettoniche del passato più apprezzabili svetta la chiesa Nossa Senhora do Rosário, ricoperta di azulejos. Porto di scalo per i naviganti tra l’America e l’Europa questa piccola città fu in passato preda di attacchi di corsari fino a che la capitale fu trasferita a Praia. La cittadina è stata recentemente dichiarata patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco.

Capo Verde, mix di culture e armonie

Le isole sono tanto ricche in armonie musicali che ognuna ha la propria. A Santiago si suona e canta la “funaná” a Mindelo è la “morna” e la “coladeria”.

CABO VERDE

Ma è soprattutto il melange di culture e la mescolanza meticcia della sua gente che sorprende il visitatore in arrivo a Capo Verde: potrebbe essere l’Africa (secondo gli occhi) o il Brasile (secondo le orecchie) la componente principale di questo popolo creolo sperduto nell’Atlantico.

In realtà è un equilibrio di questa mescolanza che compone il mosaico di quest’affascinante paese, la cui ricchezza principale è la cosiddetta “morabeza, ovvero il modo ospitale, gentile e generoso (anche quando si possiede molto poco) di accogliere gli stranieri nella propria terra: un “vizio” tutto capoverdiano!

Mollare tutto per vivere e lavorare a Capo Verde

La lingua ufficiale è il portoghese, ma anche il creolo è molto parlato dalla popolazione. Sono conosciute anche l’inglese e l’italiano. Per stabilirsi sull’isola e poter vivere in mezzo ai locali sarà necessario imparare in primis della lingua ufficiale (il portoghese appunto) e poi imparare sul posto il resto.

Il primo documento utile per l’espatrio è il passaporto, e da gennaio 2019 non è necessario un visto turistico per chi viene dall’Italia. La nuova procedura richiede che tutti coloro che devono recarsi a Capo Verde effettuino la pre-registrazione sul sito www.ease.gov.cv, indicando dati personali e alcune informazioni relative al viaggio. Chi prenota una vacanza tramite agenzia o tour operator non dovrà fare nulla, mentre chi acquista volo e hotel autonomamente dovrà registrarsi online.

Si potrà scegliere se pagare subito l’importo relativo alla tassa di sicurezza con carta di credito al momento della registrazione o se corrispondere lo stesso importo al momento dell’arrivo nell’aeroporto di destinazione a Capo Verde.

Il visto per affari, invece, si deve ottenere in Italia (presso uno dei consolati). Questo ha la stessa validità in termini temporali e la documentazione da presentare è: il passaporto valido per sei mesi; due fototessere; il modulo di richiesta compilato; una lettera di presentazione di una ditta italiana che funge da sponsor e un’altra d’invito di un’azienda in stanza a Capo Verde.

Le isole più attrezzate dal punto di vista sanitario sono São Vincente e Santiago, altre sono meno organizzate e comunque a queste latitudini non sono necessari vaccini particolari (a parte il rinnovo di quelli basici). Basta usare gli accorgimenti classici per il cibo e, soprattutto, l’acqua validi per tutti i paesi caldi.

L’escudo di Capo Verde (ECV) è la moneta ufficiale e si scambia oggi a 0,0091 euro. Il sistema bancario locale è abbastanza sviluppato e tra le principali banche si annoverano: Banco Comercial Do Atlantico – BCA (www.bca.cv); Banco Interatlântico (www.bi.cv); Banco de Cabo Verte (www.bcv.cv); Caixa Economica (www.caixa.cv). Le procedure per aprire un conto, anche per i non residenti, sono molto semplici e con poche centinaia di euro per l’apertura si può avere a disposizione un conto bancario con carta di credito locale, consigliabile per chi effettui molti viaggi in loco o vi soggiorni per lunghi periodi.

Il costo della vita, l’immobiliare, il lavoro a Capo Verde

Capo Verde, per quanto paese ricco di fascino, soprattutto per chi si nutra di vita all’aria aperta, pesce e melodie malinconiche e liriche cantate in creolo, resta un paese africano in via di sviluppo, anche se su una buona china. Questo vuol dire che quando si pensa di stabilirsi in pianta stabile sulle isole, bisogna abbandonare “l’abito occidentale” e, fatto qualche viaggetto in avanscoperta, presi i contatti giusti con i locali, soltanto allora valutare la decisione di un soggiorno a più lunga durata.

Investimenti immobiliari a Capo Verde

Per quanto riguarda le proprietà immobiliari, gli acquisti vanno sul sicuro. le autorità capoverdiane, infatti, tutelano e riconoscono gli investimenti immobiliari, grazie anche a un accordo con l’Unione Europea. Sono molte le promozioni immobiliari legate soprattutto al turismo in quelli che vengono identificati come “i nuovi Caraibi”.

I beni immobiliari vanno in media da poco sopra i 50.000 euro a poco più di 100.000 (proprietà eccezionali, tipo all’interno dei campi da golf, o ville molto lussuose escluse). Molto presente anche l’imprenditoria italiana in questo ambito. Per cui se si vuole acquisire informazioni di prima mano e in lingua originale, consultare e contattate i siti: www.boavista-real-estate.com, www.lacacao.com, www.boavista2000.com (focalizzato su Boavista).

Dagli esperti Capo Verde è considerato tra i luoghi ideali dove effettuare investimenti immobiliari. Le opportunità si concentrano a Sal, Boavista, Santiago e São Vincente.

Lavorare, investire e andare in pensione a Capo Verde

Il lavoro dipendente è decisamente sotto pagato (ma ci riferiamo a standard europei) e uno stipendio può andare dai 100 ai 900 euro mensili. Ci si può stare dentro se si decide di vivere alla “capoverdiana”, le cui necessità sono soddisfatte con una spesa media mensile di 400 euro.

La maggior parte delle opportunità si trovano nel settore turistico e nelle isole dove maggiormente abbondano i resort dei tour operator, Sal e Boavista. Tra i siti dove si possono trovare le offerte di impiego figurano: http://empleo.trovit.es (inserire la parola chiave Cabo Verde), www.mundoanuncio.com, www.jobsincapeverde.com (in inglese), www.oilcareers.com (per gli ingegneri e gli esperti dell’industria estrattiva).

Gli investitori sono ben accetti e possono usufruire di numerosi incentivi, come un’esenzione totale fiscale per i primi cinque anni d’attività e un prelievo molto basso per i seguenti, soprattutto se l’attività ha a che fare con il turismo. È del resto questo il settore su cui si dovrà puntare per i prossimi anni. Il sito di partenza per qualsiasi tipo d’informazione è: http://virtualcapeverde.net. È qui che si trovano le informazioni per sapere come avviare investimenti stranieri esteri. Con i certificati in regola si potrà poi avere diritto agli incentivi fiscali. Anche l’edilizia (e soprattutto quella legata alle promozioni turistiche) è un settore in netta espansione.

Anche i pensionati stanno scoprendo questo angolo di paradiso. E per chi abbia a disposizione almeno 1.300 euro di entrate mensili, le autorità di Capo Verde concedono un visto di residenza senza problemi. Sal, Santiago e São Vincente sono le isole meglio organizzate per quanto riguarda l’assistenza sanitaria.

Italiani a Capo Verde

Imprenditori e appassionati italiani sono presenti nelle isole almeno dagli anni ’90. Tra i siti molto completi dove reperire preziose informazioni, segnaliamo: www.capoverdelove.com; www.caboverde.com (informazioni utili per progetti di residenza rivolti agli over ’60); www.lacacao.com (con informazioni utili per chi sia interessato a investire nell’immobiliare di turismo). C’è poi un sito bizzarro che narra di una Capo Verde “fai da te”. Questo sito è a cura dei connazionali Anna e Alberto e, oltre a fornire molte informazioni sulle isole, racconta per filo e per segno la loro avventura di apertura di un ristorante e B&B in società con alcune donne del posto a Santiago … magari può servirvi per trarre qualche spunto!