Addio Il Cairo: ecco la nuova capitale (tutta tecnologica) dell’Egitto
Continua senza sosta la costruzione della nuova capitale dell’Egitto. Il Paese dell’Africa nord-orientale dirà presto addio a Il Cairo per una più estesa ed evoluta città.
Per ora non ha ancora un nome, dalla stampa locale viene semplicemente NAC, acronimo di New Administrative Capital, oppure “Sisi city”, dal nome del presidente egiziano al-Sisi.
E se vige ancora riservo sul nome, in compenso sappiamo già diverse cose sulla nuova metropoli che ospiterà 6 milioni e mezzo di persone, sorgerà a est del Cairo, tra il Nilo e il Canale di Suez, in posizione strategica, e sarà più grande, migliore e nuova rispetto a qualsiasi altra grande città al mondo.
Questo almeno secondo le intenzioni del governo egiziano, che lavora affinché la città sia pronta entro il 2019. L’obiettivo del governo è di poter disporre di una moderna megalopoli che sostituisca la vecchia, ormai caotica e disordinata.
Con i suoi circa 19 milioni di abitanti, Il Cairo sta infatti letteralmente implodendo.
Da qua la necessità di un posto in grado di ospitare un nuovo Parlamento, una banca centrale, un aeroporto e un palazzo presidenziale, che sarà grande 8 volte la Casa Bianca.
Non mancherà un distretto finanziario all’avanguardia, un parco a tema più grande di Disneyland, e il minareto con campanile più alto dell’Egitto.
Non solo. Creare una città ex novo ha anche lo scopo di presentare un’idea dell’Egitto totalmente moderna, non più legata solo all’archeologia e ai fondali marini.
Un Paese che attragga nuovi investitori per far ripartire la sua economia, con palazzi di cristallo, dalle forme più bizzarre, con grattacieli e aree verdi (si parta di un sistema di parchi di 200 km quadrati).
Insomma una città che sia anche una nuova attrazione turistica per tutti coloro che viaggiano ispirati da architettura e design.
Per molti si tratta di un progetto che potrebbe rischiare di far diventare la nuova metropoli un mostro urbano; per altri, invece, se costruita rispettando tutte le regole, potrebbe rappresentare davvero il futuro e il volto innovativo del Paese.
Per scoprirlo non ci resta che attendere l’estate del 2019. In fondo manca davvero poco.